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A Montevaccino ecco Maso Librar, l’agritur fatto di pietra locale e legno antico

Davide e Valentina Mazzalai hanno scommesso sulla terra e sulle loro passioni: la vigna e i cavalli


di Carlo Bridi


TRENTO. Sull’alta collina a est della città di Trento, a Montevaccino, da una settimana è aperto un nuovo agritur. Un agritur particolare in quanto frutto di tante sensibilità dal punto di vista ambientale e dell’ospitalità originale dei realizzatori la coppia Davide Mazzalai e la moglie Valentina.

Innanzi tutto il posto, l’agritur Maso Librar che per ora offre solo pernottamento e prima colazione, ma che è stato costruito anche con una sala per la ristorazione è collocato in un posto bellissimo a margine di un vigneto di tre ettari a Montevaccino con una panoramica bellissima. “Ma particolare –  sottolinea Davide  - sono stati i materiali di realizzazione dello stabile completamente nuovo.

La costruzione è tutta in pietra locale, e l’arredamento delle otto stanze è fatto tutto con legno vecchio. Un’altra caratteristica è quella che il progetto è stato fatto in modo che le stanze siano comunicanti fra di loro in quanto diamo particolare attenzione alle famiglie.

Ad ogni stanza è stato assegnato un tema diverso legato al territorio e all’agricoltura. Una ha per tema il celo stellato, una il bosco, una la Paganella, la montagna che si ammira di fronte all’agritur, una ha pe soggetto il vigneto ecc… Tutte sono fatte da artigiani locali, ma anche tutta la costruzione ha visto impegnato solo aziende locali e materiali locali compreso il pittore che ha fatti i dipinti.

Certo, afferma con un sospiro Davide, l’investimento è stato molto alto ma avendo puntato tutto sull’alta qualità e sull’originalità siamo fiduciosi che in prospettiva diventi un’attività redditizia.

Un’altra caratteristica del nostro agritur vuole essere quella di offrire per la colazione solo cibi fatti da mia moglie Valentina con nostre materie prime o al massimo acquistate in zona a km zero. Anche quando verso autunno una volta rodati, apriremo il ristorante vorremmo continuare con questa caratteristica.

 L’azienda è viticola al 90%, vista l’alta vocazionalità della zona per produrre le uve base spumante, poi abbiamo solo uva Chardonnay e Pinot Nero sui 13 ettari coltivati quasi tutti in proprietà, e caratteristica molto rara per il Trentino, l’azienda è collocata solo in 3 appezzamenti. Da Martignano fino a Montevaccino l’altitudine dei vigneti è molto diversa, parte da 350 metri s.l.m. fino ai 700.

Altra scelta molto coraggiosa, Davide è uscito dalla Cantina Sociale e vende tutto il suo prodotto a privati direttamente.

Vista la passione per i cavalli, e la volontà di partire da parte di Valentina, anche con la fattoria didattica, in azienda vi sono anche 2 cavalli, 3 pony e 3 asini. In prospettiva è previsto che questo segmento dell’azienda venga ampliato, mentre la parte coltivata vigneto verrà ulteriormente ridotta dopo una riduzione di un paio di ettari già avvenuta. Questo in funzione di un altro progetto in fase di avvio: la trasformazione almeno parziale delle  uve in Trentodoc.

"In questo modo – spiega Davide – raggiungiamo 2 obiettivi: facciamo marketing dei nostri prodotti e vendiamo parte degli stesso a km zero con vendita diretta quindi, almeno speriamo, realizzando degli stessi un prezzo migliore. Anche in questo caso come in tutte le attività legate alla nostra azienda, precisa Davide noi puntiamo alla massima qualità”.

"La scelta del biologico – prosegue –  è per noi naturale, in quanto da una decina d’anni le nostre attività colturali sono tutte improntate al rispetto della natura, abbiamo abbandonato il diserbo chimico danni, ora la certificazione perché ci pare lo sbocco naturale di un percorso che ha come obiettivo quello del rispetto dell’ambiente, la produzione di prodotti sempre più salubri, ma quel che più conta la tutela della nostra salute come operatori agricoli.

C’era anche un grande sogno nel cassetto, afferma Mazzalai, ma ora lo stiamo realizzando: l’agriturismo. Ma in prospettiva vorremmo cimentarci anche diversificando maggiormente la produzione. Oggi,  abbiamo un dipendente agricolo fisso e poi assumiamo mano d’opera come tutti gli altri per la varie attività stagionali, dalla potatura alla sfogliatura, alla vendemmia".

Certo, tutte queste attività che peraltro Davide svolge con grande passione da 16 anni, da quando è uscito come perito agrario dalla scuola di San Michele, non hanno lasciato molto tempo per impegni nel sociale e per gli hobby. Se ha qualche momento di libertà la dedica alla sua bellissima famiglia in quanto ha 3 figli di 9, 5 e 4 anni.













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