Cavalese, ecco la neve che nasce dalla combustione del legno 

Innovazione tecnologica. Presentato alla BioEnergia Fiemme l’impianto che utilizza fonti rinnovabili come  il cippato di cui la valle è ricca. Il risparmio di Kw/h è del 50% rispetto ai vecchi modelli. E funziona con temperature fino a +16


Luciano Chinetti


Cavalese. È stato presentato ieri pomeriggio nella sede della BioEnergia Fiemme di Cavalese, alla presenza di impiantisti e operatori del settore, il progetto di ricerca finanziato dalla Comunità Europea che prevede l’utilizzo di fonti di energie rinnovabili (solare, termica e biomasse) e che permette - in questo caso - la produzione di neve artificiale con l’uso della biomassa legnosa. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo del risparmio energetico e dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabili come il legno prodotto dalle foreste di Fiemme.

L’amministratore delegato

Come ha spiegato l’amministratore delegato della BioEnergia Fiemme Andrea Ventura, a Cavalese è stato sviluppato un nuovo impianto di tri-generazione in grado di produrre simultaneamente e ad altissima efficienza, energia elettrica, energia termica per il riscaldamento delle abitazioni ed energia frigorifera sotto forma di neve. Alla presentazione del progetto, oltre al sindaco Silvano Welponer, era presente Sabine Mahlknecht, responsabile del marketing della Demaclenko di Vipiteno, che produce la macchina e i cannoni da neve ed è una società del Gruppo Leitner. La Leitner, ha spiegato Mahlknecht, ha oltre 2.000 dipendenti e nel 2018 ha fatto registrare un fatturato superiore al miliardo di euro.

L’ideatore

Ma è toccato all’ideatore dell’innovazione tecnologica ingegner Francesco Besana illustrare nei dettagli il principio su cui si basa il progetto della produzione di cannoni da neve da lui messo a punto. «È un sogno partito nel 2010 – ha esordito il giovane ingegnere bergamasco – che ci ha permesso di creare un prodotto esportato ormai in tutto il mondo. Si tratta di cannoni di terza generazione, che utilizzano la biomassa legnosa. Niente più acqua dunque, ma solo fonti rinnovabili presenti sul posto con un risparmio del 50% sull’energia elettrica. In pratica con questi cannoni si crea un sottovuoto spinto all’interno della macchina e il vapore residuo si trasforma in neve artificiale asciutta di eccellente qualità. Ma la novità sta anche nel fatto che i cannoni possono produrre neve a qualsiasi temperatura, dai meno 2 gradi a più 16 gradi sempre risparmiando il 50% di energia rispetto ai vecchi modelli. In pratica per produrre un metro di neve fresca si consuma solo 1 Kw/h contro i due dei cannoni tradizionali.

Il limite (per ora)

Questi cannoni sono in grado di produrre per ora solo 45 metri cubi al giorno. Ma il sogno dell’ingegnere della Demaklenco è di riuscire in futuro a produrre 200 metri cubi al giorno. L’ulteriore obiettivo è di riuscire in futuro a produrre su larga scala neve con energia solare termica. Lo studio di fattibilità è per altro già in fase avanzata. «Attualmente riusciamo a produrre con l’energia solare un metro cubo di neve - ha sottolineato l’ingegner Besana - utilizzando 5Kw/h. Dobbiamo riuscire ad abbassare ancora di più i consumi».

Già in pista

I nuovi cannoni della terza generazione sono già in funzione sulla pista Saslong in val Gardena e a Cortina, ma potranno essere utilizzati anche in valle di Fiemme per la Marcialonga.















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