Merano

Festino nel locale dopo le 18, stangati gestore e avventori 

La polizia municipale ha sorpreso nove clienti all’interno di un bar oltre l’orario di chiusura Per tutti è scattata la sanzione da 400 euro. Proposta la sospensione della licenza di esercizio fino a 30 giorni



MERANO. Le tende del bar chiuse, gli avventori ancora all’interno nonostante l’orario. Indovinati i movimenti in un locale del pieno centro cittadino, un agente della polizia locale non ci ha messo molto a scoprire che era in corso una sorta di “festino” in contravvenzione alle norme che ormai da mesi scandiscono i ritmi della vita sociale. 

Per i nove avventori e per il gestore del bar, quindi, è scattata la sanzione da 400 euro (ciascuno) prevista dalle autorità. In aggiunta, la proposta di sospensione della licenza di esercizio fino a 30 giorni.

Il controllo.

L’episodio risale allo scorso fine settimana, intorno alle 19.30-20, quindi oltre le 18. Siamo in centro, non in piazza Teatro – dove recentemente si è registrato un fatto simile – ma nelle sue immediate adiacenze. Come di consueto, la polizia locale sta facendo servizio di controllo anti-Covid, quando un agente intravede del movimento dietro le tende tirate di un bar. Il vetro lascia passare il chiacchiericcio di più persone.

Come si affaccia alla porta del locale, capisce che è una situazione sulla quale intervenire. Chiama i rinforzi, arrivano altri due agenti, e insieme identificano gli avventori. Nove, tutti maggiorenni – non ventenni, ma nemmeno di mezza età. A tutti loro e al gestore sarà notificata la sanzione prevista dalla normativa statale per chi violi il divieto di assembramento, 400 euro

«Il nostro impegno è di essere sempre presenti per garantire il rispetto delle regole – evidenzia il comandante Fabrizio Piras – rispondendo a due necessità. La prima è quella della salute della popolazione, del contenimento dei contagi. La seconda è la garanzia che i cosiddetti “furbi”, che tanto furbi non sono affatto visto che si tratta della salute pubblica, non ledano l’impegno e il rispetto delle norme anti-Covid delle persone oneste. E non siamo presenti solo nei bar, bensì anche in tutti gli esercizi commerciali e sulle strade cittadine, in collaborazione con le altre forze dell’ordine».

La chiusura.

Per il gestore c’è la possibilità di una sanzione aggiuntiva. La polizia locale infatti ha proposto alla Provincia (non alla Questura, dal momento che il provvedimento stavolta non avrebbe fondamento nel Tulps, bensì nell’ordinanza del presidente della giunta provinciale in materia di norme anti-Covid) la sospensione della licenza di esercizio da un minimo di cinque fino a un massimo di trenta giorni.

Il provvedimento sarà applicato qualora ci siano reiterazione o particolare gravità: starà alla Segreteria generale della Provincia, quindi, fare le opportune verifiche e valutare l’eventuale applicazione della proposta avanzata dal comando di via Portici.

Il precedente.

Lo scorso dicembre era stato segnalato un episodio analogo. Uno riguardava un locale di piazza Teatro: poco prima delle 19, un’agente aveva notato un gruppo di persone intente a bere nelle vicinanze del bar. Aveva scattato fotografie e tentato l’identificazione di chi stava contravvenendo al divieto di consumare bevande all’aperto, ma qualcuno aveva iniziato a far volare parole grosse al suo indirizzo.

Sul posto erano arrivati i rinforzi: carabinieri, Guardia di finanza, polizia locale. Mentre identificavano cinque protagonisti dell’episodio, le forze dell’ordine si erano concentrate anche sul vicino bar, individuando nella sua gestione la responsabilità della vendita di bevande dopo l’orario di chiusura. Il gestore si trovava ancora all’interno del locale.

Per lui erano scattate la sanzione da 400 euro e la proposta di chiusura dai 5 ai 30 giorni.

 













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