“Vermiglio”, il sindaco Bertolini: «Straordinario modo per promuovere il turismo e la tutela delle nostre montagne»
Dopo il trionfo ai David di Donatello, una riflessione sull’importanza del cinema come strumento per valorizzare e proteggere le valli alpine
VERMIGLIO. «Il trionfo di “Vermiglio” ai David di Donatello è un riconoscimento che sentiamo anche nostro, come comunità e territorio. Il film, diretto con sensibilità e profondità da Maura Delpero, ha saputo cogliere e raccontare l’anima delle nostre montagne, trasformandole in elemento caratterizzante della narrazione». Sono parole pronunciate da Michele Bertolini, sindaco di Vermiglio, facendosi portavoce di un sentimento comune, che intreccia felicità, orgoglio e gratitudine, per i 7 premi ricevuti da “Vermiglio” nella “serata degli Oscar” del cinema italiano.
Tra questi, i due più prestigiosi: miglior film e miglior regia, assegnato a una donna per la prima volta in 70 anni. Una serie di riconoscimenti che proietta di diritto nell’olimpo del cinema nazionale il lungometraggio ambientato nel 1944 in Val di Sole, già vincitore del Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia, oltre a essere selezionato per rappresentare l'Italia ai Premi Oscar del 2025 e inserito nella cinquina finalista dei Golden Globes 2025. “Questo successo dimostra quanto il cinema di qualità possa essere uno strumento straordinario per promuovere un turismo consapevole, capace di attrarre visitatori attenti e desiderosi di scoprire le nostre tradizioni, i nostri paesaggi e il nostro stile di vita. È una sinergia virtuosa: valorizzare il territorio attraverso la cultura significa anche contribuire concretamente alla sua tutela, in particolare nelle aree montane, che richiedono attenzione, cura e una visione sostenibile per il futuro. Il cinema può accendere i riflettori su questi luoghi con delicatezza”, aggiunge Bertolini.
Per Luciano Rizzi, presidente dell’ApT Val di Sole, il superlativo riscontro ottenuto da “Vermiglio” – certificato dai numerosi premi ricevuti – “offre l’occasione per mostrare il volto autentico della Val di Sole, attraverso una lente artistica che ne coglie l’intimità, la complessità e il valore umano. Non è soltanto una questione di visibilità: questo film entra nelle case degli spettatori portando con sé, oltre ai paesaggi, emozioni, atmosfere, relazioni, e con esse un’idea di montagna come spazio vivo e denso di significati. Siamo più che mai convinti dell’importanza, proprio su questo slancio, di costruire strategie di promozione culturale che parlino al cuore di chi cerca esperienze vere, legate a un profondo rispetto per i nostri luoghi”. C.L.