L’appello

Transdolomites: “Basta gomma, più treni nel cuore delle Dolomiti”

L’associazione alla Provincia: “Senza un piano strategico il Trentino rischia l’isolamento”. E rilancia il prolungamento della Trento-Mezzana



TRENTO. “Senza una vera mobilità ferroviaria il Trentino rischia l’isolamento e mette a rischio il suo futuro turistico”. A dirlo è l’associazione Transdolomites, che interviene chiedendo alla Provincia di mettere a punto un piano strategico. “Il progetto della Bolzano- Zurigo – incalza l’associazione – è la dimostrazione che le ferrovie mancanti vanno realizzate e che la mobilità su ferro è sempre più strategica. I collegamenti trasversali nelle Alpi sono fondamentali per collegare i territori di montagna e le loro comunità ed hanno la funzione di mettere in collegamento i corridoio ferroviari nord-sud come ad esempio il tunnel del Brennero e quello del San Gottardo”.

Per quanto riguarda il territorio trentino, secondo Transdolomites “internazionalizzare la ferrovia delle Valli del Noce significa creare un asse strategico che metterebbe in collegamento Trento con Zurigo e genererebbe nuove opportunità turistiche per le valli e la città”. “Riteniamo sia giunta l’ora di trasformare una ferrovia che è un vicolo cieco (Trento-Mezzana) in una infrastruttura che diventi parte di una rete alpina di ferrovia. Associata alla sua storica gemella, la Trento-Penia, permetterebbe di far sì che il cuore delle Dolomiti si possa raggiungere in treno senza più la necessità dell’ausilio dell’auto”. 

Proprio riguardo la ferrovia Trento-Mezzana, Transdolomites rilancia la necessità di rimettersi al lavoro per progettare anche il prolungamento per collegarsi alla Svizzera scegliendo tra l’opportunità di arrivare a Fucine per poi passare sotto il Tonale e raggiungere Edolo e Tirano potendo così essere avvantaggiati del fatto di poter utilizzare lo stesso scartamento metrico. In alternativa la possibilità di proseguire da Mezzana per raggiungere Bormio.

Alla luce di questi scenari, per Transdolomites appare “incomprensibile il fatto che la Provincia di Trento consideri ancora oggi strategico il trasporto pubblico su gomma”.













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