siccità

La «sofferenza» dei laghi: il Garda è sotto il 40%

I dati aggiornati al 15 marzo dell’Osservatorio sulle crisi idriche: le temperature più alte sciolgono le nevi ma incrementano di poco le portate 



TRENTO. Gli ultimi dati dell’Osservatorio sulle crisi idriche, coordinato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po-MASE, confermano la grande emergenza dei laghi italiani: il livello di riempimento del lago di Garda è del 38,6%, il Lago Maggiore 44,9%; Lago di Como 21,2%; Iseo 17,9%; Idro 43,4%.

I valori registrati lungo l’asta del fiume Po restano ancorati a livelli critici se raffrontati ai valori medi; le sezioni in cui si palesa ancora in modo evidente la magra invernale restano soprattutto quelle di Piacenza, Cremona e Pontelagoscuro dove le condizioni idrologiche sono ad oggi di “siccità estrema”.

Le temperature sopra la media hanno solo parzialmente contribuito allo scioglimento delle nevi già presenti e i 20 metri cubi al secondo guadagnati in alcune delle stazioni monitorate non alterano il generale equilibrio. Una fotografia che disegna i confini di un’area distrettuale ancora pesantemente in sofferenza confermata anche dai volumi scarsi dei Grandi Laghi alpini che non hanno subito variazioni degne di significato: tutti i laghi sono regolati per rilasciare valori di portata prossimi o pari al minimo deflusso. Ecco i valori delle portate, aggiornati al 15 marzo 2023, rilevati nelle stazioni lungo l’asta del Po e, tra parentesi, i valori di comparazione con la settimana precedente: Spessa Po (PV) 226 mc/s (al 6 marzo: 205 mc/s); Piacenza 295 mc/s (279 mc/s); Cremona 392 mc/s (387); Boretto (RE) 472 mc/s (444 mc/s); Borgoforte (MN) 572 (569 mc/s); Pontelagoscuro (FE) 578 mc/s (568 mc/s). 

La prossima riunione dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici si terrà giovedì 13 Aprile.













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