La storia

Francesco Pret, da autista ad agricoltore: a Smarano la sua “nuova vita" tra frutteti e stalla

Dopo oltre 12 anni al caseificio sociale di Coredo, il 32enne ha scelto di dedicarsi a tempo pieno all’azienda agricola di famiglia. Tra mele di alta quota e allevamento di vitelle, porta avanti con passione e visione una tradizione che guarda al futuro


Carlo Bridi


SMARANO. Una scelta coraggiosa, dettata dalla passione e da un forte legame con la terra: è quella compiuta da Francesco Pret, 32 anni, di Smarano, che ha lasciato un lavoro sicuro per dedicarsi a tempo pieno all’azienda agricola di famiglia. Dopo oltre dodici anni come dipendente del caseificio sociale di Coredo, dove si occupava del trasporto del latte, Francesco ha deciso di voltare pagina in concomitanza con il pensionamento del padre Tullio, prendendo in mano le redini dell’azienda agricola che per anni aveva seguito solo nel tempo libero.

Da quest’anno è titolare a tutti gli effetti, con partita IVA attiva, e si dedica a tempo pieno alla gestione dell’impresa, affiancato ancora dal padre, che definisce «il mio maestro». La sua formazione scolastica è tecnica: ha frequentato l’ENAIP di Cles, diplomandosi in meccanica e carpenteria.

Per acquisire le competenze necessarie nel settore agricolo, ha poi frequentato il corso di 600 ore organizzato dalla Fondazione Edmund Mach, che gli ha permesso di ottenere il brevetto professionale agricolo.

Un’esperienza che Francesco descrive come «molto completa, che dovrebbero fare tutti i giovani, al di là del fatto che consente di accedere al premio di primo insediamento». Premio che non ha ancora richiesto, in attesa di alcuni chiarimenti.

L’azienda agricola, situata a 1.000 metri di altitudine, si articola in due settori principali: la frutticoltura e la zootecnia. I frutteti si trovano più in basso rispetto al paese, tra gli 850 e i 900 metri di quota, e occupano una superficie di tre ettari.

Le varietà coltivate spaziano dalle classiche Golden e Stark Delicious a quelle più recenti suggerite dal consorzio Melinda: Kizieri, Morgana ed Evelina. In condizioni climatiche favorevoli, la produzione può raggiungere i 500 quintali per ettaro, con una pezzatura di qualità elevata, a conferma della competenza di Francesco e del padre.

«L’anno scorso è stato difficile, alcune gelate hanno compromesso parte del raccolto – racconta Francesco – ma quest’anno, fortunatamente, il meteo è stato più clemente e ci aspettiamo una buona annata». Oltre il 90% dei frutteti è coperto da reti antigrandine, una protezione che non ha però inciso negativamente sulla colorazione delle mele: l’altitudine e gli sbalzi termici favoriscono lo sviluppo della classica "faccetta rossa" della Golden.

Sul versante zootecnico, Francesco alleva in media 25 capi tra Bruna Alpina e Frisona. Acquista vitelle appena svezzate, le alleva fino a due anni e mezzo, e le vende ingravidate tramite le aste organizzate dalla Federazione Provinciale Allevatori.

I sette ettari di prati aziendali vengono sfalciati tre volte l’anno, garantendo l’autosufficienza alimentare del bestiame. L’azienda è ben attrezzata anche dal punto di vista meccanico: tre trattori, atomizzatore, carro raccolta per la frutticoltura, e tutta la dotazione necessaria per la fienagione nella zootecnia.

Interrogato sui suoi sogni nel cassetto, Francesco risponde con discrezione: «Ci sono, ma preferisco non parlarne finché non si concretizzano». È una persona riflessiva, che ha ponderato a lungo la decisione di cambiare vita: «I dubbi ci sono ancora, ma con passione e buona volontà cerco di superarli».

Il rispetto per l’ambiente è un punto fermo nella sua visione del lavoro: «Bisogna lavorare bene rispettando tutto e tutti, ambiente compreso». E sul biologico? «È complicato – spiega – l’azienda è suddivisa in 12 appezzamenti, e i rischi di deriva sono alti. Inoltre, non essendoci un distretto biologico, Melinda non ci offre indicazioni in tal senso. Ma il nostro prodotto viene comunque valorizzato molto bene».

Francesco non si limita all’attività agricola: è anche rappresentante della società malga di Smarano e Sfruz, ama lo snowboard d’inverno e le escursioni in montagna d’estate. Ha mantenuto ottimi rapporti con i suoi ex colleghi del caseificio, anche se ora le loro strade lavorative sono diverse. E sebbene Smarano sia un paese piccolo, non mancano giovani sotto i quarant’anni che, come lui, hanno scelto l’agricoltura come progetto di vita.

Francesco vive con la compagna Sandra, con la quale condivide questa nuova avventura fatta di scelte, sfide e, soprattutto, radici profonde.













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