Jayslot, quando la musica è figlia dell’accoglienza 

Storie d’immigrati. Joseph, 24 anni nigeriano, da 3 in Trentino, vive e lavora in Valsugana dopo  un viaggio della speranza attraverso il Mediterraneo. Sabato alla Absolut presenta il suo Cd


Paolo Piffer


Borgo. Il “la” al Cd, il suo senso mica tanto nascosto, anzi, lo dà fin da subito il brano d’apertura: “Human rights”, diritti umani. Quelli spesso calpestati e negati ai migranti chiudendo frontiere e porti. Perché lui, l’autore di questo come di altri 18 pezzi, Joseph Jayslot, che ha appena compiuto 24 anni e che arriva dalla Nigeria, sa bene di cosa si tratta. Perché l’hip hop può chiamare in causa anche due suoi amici che dall’Italia volevano andare in Francia da Ventimiglia e furono respinti indietro brutalmente. E altre “tracce” musicali – reggaeton, reggae, afrobeat, dancehall, highlife e trap, generi che vanno per la maggiore tra i più giovani – raccontano della sua vita, del mondo delle frontiere e di chi se ne va da casa perché non ha possibilità, perché c’è la guerra o patisce la fame o le discriminazioni razziali, religiose, politiche. O tutte quante messe insieme.

Onde feroci del Mediterraneo

«Nonostante porti e frontiere siano spesso chiusi. Ed è uno sbaglio che va contro i diritti umani», commenta Joseph Jayslot che c’è passato, ha attraversato il Mediterraneo a bordo di un barcone, è stato male da non poterne più, sballottato da onde feroci, prima di arrivare in Sicilia e poi in Trentino dove ha ottenuto la protezione internazionale.

Il sogno e la fuga

Lo avevamo conosciuto in occasione della scorsa Giornata mondiale del rifugiato, qualche mese fa e ci aveva raccontato la sua storia. E confidato il desiderio di “comporre” un Cd. Di quando, nella sua città, Benin City (nel nord della Nigeria), oltre 1 milione e 400 mila abitanti, dentro casa, che abitava con la madre, aveva realizzato pezzo a pezzo uno studio di registrazione per coltivare le “corde migliori” che ha. Bruscamente interrotto, quel desiderio realizzatosi per un momento, a causa della fuga, i cui motivi aveva preferito non approfondire, «non era più aria», si era limitato a dire.

Il sogno è realtà

Ora, fresco di stampa, ecco qua “The first dimension” che sarà suonato sabato prossimo alla birreria Absolut di piazza Romani a Borgo Valsugana, l’appuntamento è a partire dalle 21, insieme ad altri rapper che arriveranno anche da fuori provincia. Tante basi musicali, ma anche piano e batteria, per un esordio, un disco (chiamiamolo così, come si diceva un tempo), autoprodotto nello studio messo su nell’appartamento preso in affitto in paese mettendoci i primi soldi guadagnati nell’azienda di Scurelle dove lavora da saldatore. E’ ostinato e tenace Joseph Jayslot. Quello studio aveva in testa e quello ha realizzato.

Trentino da tre anni

In Trentino ha trovato accoglienza, è qui da più di 3 anni. Quel sistema che il leghista Maurizio Fugatti, presidente della giunta provinciale, sta smantellando giorno dopo giorno, rifiutando anche i soldi che erano già in saccoccia per i progetti di integrazione. Un sistema che ha permesso a Jayslot, come a tanti altri, di “godere” di un’opportunità dopo aver attraversato il Sahara, dirigersi in Niger e da qui in Libia, per imbarcarsi. Con un diploma di scuola superiore in mano ma, soprattutto, il mestiere di saldatore imparato in Nigeria. Ha studiato ad Arco e poi ha seguito la sua strada. C’ha provato. Ha trovato lavoro e casa in Valsugana e inseguito una passione. Fare la sua musica e poterla suonare andando anche in giro per l’Italia e all’estero con un gruppo, gli “Stregoni”, progetto di musica migrante itinerante. Sabato in birreria sarà festa. Per tutti quelli che pensano, e sono tanti, per fortuna, che a volte non è vero che i sogni svaniscono all’alba. E che può capitare possano trasformarsi in realtà.













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