Fatta a pezzi la targa che ricorda l’eccidio nazista

Castel ivano. Un gesto vigliacco o un incidente. Ancora non è chiaro quale sia la causa del grave danneggiamento alla targa collocata nel viale di piazza IV Novembre. Un fatto accaduto probabilmente...


Marika Caumo


Castel ivano. Un gesto vigliacco o un incidente. Ancora non è chiaro quale sia la causa del grave danneggiamento alla targa collocata nel viale di piazza IV Novembre. Un fatto accaduto probabilmente nella notte tra lunedì e martedì, con la targa che è stata ritrovata distrutta in più pezzi. «Martedì ho sporto denuncia contro ignoti per danneggiamenti ai carabinieri» spiega il sindaco Alberto Vesco, che non vuole pensare si tratti di atto vandalico o, peggio ancora, che alla base ci siano motivi politici. «Non ci voglio credere che ci sia stata la volontà di commettere dolo e non c’è certezza. Potrebbe essere stato anche un incidente, qualcuno che si è appoggiato alla targa, che si è staccata e si è rotta» prosegue. Certo è che nessuno si è fatto vivo per ammettere le proprie colpe, fosse anche per un banale incidente.

Una targa inaugurata nel settembre 2011 dall’allora Comune di Strigno in onore e quale testimonianza alle giovani generazioni del grave fatto di sangue avvenuto proprio in quel luogo il 27 aprile 1945. La guerra era quasi finita e quel giorno sei uomini furono trucidati dai nazisti, nel conflitto con i partigiani: si tratta di Evaristo Vesco, pastore 18enne di Spera; Antonio Bordato, 54 anni, bidello e sacrista disabile di Strigno e i quattro giovani soldati del Corpo di Sicurezza Trentino, in fuga verso casa: i cugini 18enni Luigino e Marino Bettega di Imer, l'operaio 24enne di Rovereto Emilio Clari, e Remo Ferrari, ventiduenne di Nago. La targa li ricorda insieme a Giobatta Perli, 39 anni, daziere di Valstagna, ucciso il 26 aprile.

Non è la prima volta che la targa viene presa di mira. Nel 2017 fu imbrattata, ricoperta di scritte con un pennarello indelebile. «Che avevamo subito provveduto a cancellare. Un gesto che non era passato inosservato- conclude Vesco -. Non appena sarà passato questo momento in cui dobbiamo rimanere in casa, la targa sarà rifatta e riposizionata al suo posto».













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