Ospedale di Borgo, tre infermieri di psichiatria aggrediti
I tre lavoratori, secondo quanto riferisce il sindacato Nursing Up, hanno riportato morsi, graffi e traumi, e sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso, con conseguente prognosi e assenza dal servizio nei prossimi giorni. Il sindacato chiede all’Azienda sanitaria provinciale interventi urgenti per la sicurezza nei reparti più esposti
BORGO VALSUGANA. Ennesima aggressione al personale sanitario del reparto psichiatrico dell’ospedale di Borgo Valsugana. L’episodio è avvenuto sabato 11 ottobre intorno alle 20.30 all’interno dell’unità operativa SPDC (Servizio psichiatrico di diagnosi e cura), dove tre operatori — due infermieri e un operatore socio-sanitario — sono stati colpiti da un paziente.
I tre lavoratori, secondo quanto riferisce il sindacato Nursing Up, hanno riportato morsi, graffi e traumi, e sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso, con conseguente prognosi e assenza dal servizio nei prossimi giorni. L’organizzazione denuncia un “fenomeno delle violenze in continua ascesa” e personale “esausto e senza tutele”.
Il sindacato chiede all’Azienda sanitaria provinciale interventi urgenti per la sicurezza nei reparti più esposti, come pronto soccorso e SPDC, proponendo un servizio di vigilanza continuativo 24 ore su 24 e un maggiore coordinamento con le forze dell’ordine. “A differenza dell’SPDC di Trento, dove sono attivi i ‘boys’, guardie armate e un posto di polizia — afferma Nursing Up —, a Borgo Valsugana la situazione è di completo abbandono, pur avendo un numero di posti letto superiore”.
Il sindacato insiste anche sulla necessità di formazione e supporto psicologico al personale, sottolineando che “non si può più continuare così”: “Chiediamo risposte reali e non promesse — conclude Nursing Up —. Vigileremo affinché l’Apss adotti misure preventive concrete per la sicurezza dei lavoratori”.