le strutture per l’accoglienza 

Tutti pieni i rifugi per senzatetto 

Offerti altri 46 posti, ma il timore è che qualcuno resti al freddo



TRENTO. Sono tutti pieni. I 250 posti del piano per l’Emergenza freddo in città sono tutti occupati in questi giorni. Normalmente il progetto prevede 198 posti, ma vista la neve che è caduta copiosa, gli enti che gestiscono i rifugi hanno ampliato l’offerta di altri 46 posti. In questi giorni, quindi, la lista d’attesa presso lo sportello unico dell’accoglienza è stata esaurita. Quindi, teoricamente, non ci sarebbe più nessuno che dorme per strada. Ma questo è del tutto teorico, dal momento che ci sono sempre persone senza fissa dimora che arrivano in città o che perdono il proprio rifugio. Anche in questi giorni di gelo e neve, infatti, c’è chi è andato a bussare alla porta dei rifugi. I più importanti a Trento sono l’Opera Bonomelli, Casa Maurizio e adesso anche la Croce Rossa e la Protezione civile si sono attrezzati con ulteriori 20 posti letto.

Ma tra gli operatori di strada c’è il timore che molti senza tetto continuino ad aggirarsi per strada alla ricerca di un rifugio. C’è chi dorme in stazione, chi nei pressi della chiesa di Sant’Antonio e chi sotto il ponte sulla ciclabile nei pressi del Muse. Rifugi precari che vengono usati soprattutto da migranti terrestri. Tutte persone che si trovano sul territorio italiano senza far parte del sistema di accoglienza ufficiale perché sono arrivati via terra. La loro speranza è quella di riuscire a migrare verso nord nella speranza di trovare un paese che li accolga. Ma di questi tempi è una speranza più o meno vana. Quindi, nel frattempo, sono costretti a cercare un rifugio per la notte. E di questi tempi è dura. Ma c’è anche chi è restato ai margini della vita o non ha avuto molta fortuna. Dimenticati che sono costretti a bussare alle porte di chi è armato di buona volontà. La Provincia ha creato lo sportello unico dell’accoglienza che, però, ha un difetto. Chiude alle 17. Quindi chi arriva dopo non sa cosa fare a meno di non andare fisicamente a bussare alle porte di tutti i rifugi cittadini. Sempre che sappia dove sono. I rifugi, in genere, accolgono tutti quelli che bussano. Soprattutto in questo periodo, si sono armati brandine che piazzano anche negli spazi comuni e nei corridoi. Ma non sempre basta il buon cuore dei volontari. Anche se in Trentino si continua a fare molto.













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