la tragedia

Operaio morto a Trento, i sindacati attaccano: «Bocciata come superflua la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale»

Cgil, Cisl e Uil: «Mancano controlli sufficienti nei tantissimi cantieri avviati grazie al bonus 110%»

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TRENTO. "Sempre più spesso siamo costretti a commentare questi tristi fatti di cronaca quando sono in corso indagini in merito all'accaduto. Mentre mancano controlli sufficienti e in grado di ispezionare le condizioni di lavoro nei tantissimi cantieri avviati grazie al bonus 110% che ha trainato e continua a trainare la ripresa occupazionale nel settore edile".

Lo scrivono - in una nota congiunta - i segretari provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil del Trentino, Matteo Salvetti, Fabrizio Bignotti e Sandra Ferrari, in merito al decesso dell'operaio 39enne di origine albanese in un cantiere di corso Buonarroti, a Trento.

A quanto riportano Salvetti, Bignotti e Ferrari, era stato chiesto ad Ance e Associazione artigiani, in occasione del rinnovo del contratto provinciale di settore, di istituire la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst), "ma tale figura - scrivono - è stata ritenuta superflua dalle controparti al tavolo di trattativa".

I sindacalisti, esprimendo il cordoglio ai famigliari dell'operaio, annunciano che torneranno a insistere sull'istituzione del Rlst e chiedono un incontro urgente con il Comitato provinciale per la salute e sicurezza che coinvolga i gruppi tecnici di coordinamento.













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