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Daniele, l’elettricista bipolare che si è curato da solo

VAL DI NON. Ogni anno il 30 di marzo, compleanno di Vincent Van Gogh, che soffriva di un disturbo bipolare, viene celebrata la Giornata Mondiale del Disturbo Bipolare ufficialmente annunciata lo...



VAL DI NON. Ogni anno il 30 di marzo, compleanno di Vincent Van Gogh, che soffriva di un disturbo bipolare, viene celebrata la Giornata Mondiale del Disturbo Bipolare ufficialmente annunciata lo scorso anno a Seul, in Sud Corea. L’iniziativa è stata promossa, oltre che dalla Isbp International Society for Bipolar Disorders), dalla Asian Network of Bipolar Disorder e dalla International Bipolar Foundation, ma è rivolta a tutte le organizzazioni che nel mondo si occupano di salute mentale, affinché siano organizzati eventi locali per sensibilizzare i media e l’opinione pubblica sui temi dei disturbi bipolari.

Il disturbo bipolare è una malattia mentale che rappresenta una sfida per i pazienti, gli operatori sanitari, i familiari e l’intera comunità.

Mentre cresce in quasi tutto il mondo il riconoscimento del disturbo bipolare come condizione medica, come il diabete o le malattie cardiache, in altre parti del globo, purtroppo, lo stigma associato a questa malattia costituisce un ostacolo alla cura ed impedisce la diagnosi precoce e l’inizio di una cura efficace.

Da questa malattia si può effettivamente guarire anche grazie alla volontà del paziente, al sostegno della sua famiglia e all'habitat, come dimostra la storia di Daniele, giovane elettricista della valle di Non. Con il suo intuito personale e soggettivo, Daniele in pratica ha applicato le sue conoscenze da elettricista alla mente trattandola esattamente come un elemento andato in cortocircuito.

La vicenda di Daniele è stata resa pubblica al Mad Pride 2012, tenutosi a Milano il 17 novembre 2011 suscitando un grande interesse nella Rete (oltre 3.500 i fans di Daniele sul web e un migliaio gli “amici” su Facebook dove la sua casella è ormai off limits per eccesso di richieste.

Della storia clinica e umana del giovane elettricista noneso si è occupata anche la dottoressa Nicoletta Calchi, dirigente medico psichiatra dell'ospedale Niguarda Cà Granda di Milano, che l'ha ritenuta molto significativa e meritevole di essere conosciuta.

«In pratica Daniele, facendo leva sulla sua voglia di conoscere il disagio che lo affliggeva, ha potenziato la volontà e con essa la coscienza...e così entrambi i sistemi hanno riportato in asse la ragione» - ha commentato la psichiatra milanese sul notiziario Aris (Anno XXII, numero 2) .

«Da questo percorso, strabiliante, perché Daniele lo ha fatto da solo e senza guida, è scaturita la sua guarigione... guarigione che deve essere dichiarata dopo 2 anni di assenza di sintomi / ricoveri/ assunzione farmaci, ma soprattutto con la vita stessa che Daniele è riuscito a costruire: un matrimonio, una figlia ed un lavoro».

Concludendo l'articolo, la psichiatra milanese spiega che ha deciso di avallare pubblicamente la vicenda perché «trovo anti-deontologico non portare a conoscenza pubblica questo risultato».













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