lavoro

Crisi aziendali, la Provincia soccorre i lavoratori

Il «caso Malgara» fa scuola: a chi è senza stipendio, prestiti fino a 20 mila euro dalle banche, la Pat si accolla gli interessi



TRENTO. La Provincia va in soccorso dei lavoratori che restano disoccupati a causa di crisi aziendali com’è avvenuto nel caso della Malgara. Se la crisi ha un impatto sociale, Piazza Dante si assumerà l’onere degli interessi passivi sui mutui concessi da istituti di credito, che procedono ad anticipare ai lavoratori le somme attese.

Lo prevede una delibera della giunta provinciale che ieri ha ottenuto il via libera all’unanimità della II Commissione del consiglio. L’assessore al lavoro Alessandro Olivi ha spiegato che l’istanza nasce dalla vicenda della ditta Malgara Chiari & Forti, che ha lasciato i lavoratori senza stipendi, senza l’erogazione della cassa integrazione, senza nemmeno anticipazioni del dovuto da parte Inps (che provvede solo a conclusione delle procedure fallimentari).

«Attuando una previsione dell’ultima Finanziaria - ha detto Olivi - noi interveniamo assumendoci l’onere degli interessi passivi sui mutui concessi da istituti di credito, che procedono ad anticipare ai lavoratori le somme attese. Saranno possibili prestiti fino a 20 mila euro e abbiamo ottenuto che le banche applichino un tasso d’interesse del solo 0,5% annuo. La Pat potrà accollarsi anche le spese di gestione e tutela del credito». Per quanto riguarda gli addetti Malgara, c’è già l’intesa con Cassa Centrale delle Casse Rurali, ma la norma sarà applicabile anche ad altre situazioni analoghe.

Il confronto in commissione è valso a concordare con l’assessore una modifica non secondaria della delibera: il soccorso finanziario previsto sarà applicabile a condizione che la difficoltà dell’impresa privata stia generando «un impatto sociale», ma non si richiederà che si tratti di un impatto «grave».

Una correzione sollecitata in particolare dal capogruppo del Pd Alessio Manica, dopo che diversi commissari avevano evidenziato il rischio di varare uno strumento applicabile solo alla crisi di grosse imprese con grossi numeri. Gianfranco Zanon (Pt) ha messo in guardia dalla diffusione di interventi finanziari con cui la Provincia supplisce al mancato intervento di altre autorità, in questo caso l’Inps. Massimo Fasanelli (Misto) ha detto che le situazioni straordinarie devono essere tamponate e che questo strumento è corretto purché si vigili per evitare comportamenti di comodo delle aziende. Per Giacomo Bezzi (Fi) va ridotto l’assistenzialismo, mentre per Pietro De Godenz (Upt) l’ intervento della Provincia è un «atto dovuto» di fronte alle difficoltà dei lavoratori.













Scuola & Ricerca

In primo piano