Arriva il taglio dei parlamentari «Senatori blindati in Trentino» 

Domani l’ultimo voto sulla riforma. I deputati passano da 630 a 400, gli inquilini di palazzo Madama da 315 a 200 Il sottosegretario alla Presidenza Fraccaro è il “padre” della legge. Caleranno gli onorevoli eletti in provincia


Gianpaolo Tessari


Trento. Arriva in aula la sforbiciata dei cinquestelle al numero dei parlamentari. domani la riforma costituzionale, che ha nel sottosegretario alla presidenza riccardo fraccaro il principale ispiratore è attesa all’ultima “lettura”, con il voto definitivo atteso per martedì. le norme internazionali legate al pacchetto d’autonomia mantengono blindato il numero dei senatori che ora spettano al trentino (tre e altrettanti per bolzano) ma non proteggono allo stesso modo i deputati che verrebbero ridotti a cinque in tutta la regione, in base ad un mero calcolo numerico.

I nuovi collegi

In Italia, il numero dei parlamentari è determinato dalla Costituzione (in numero fisso, dopo la revisione costituzionale del 1963: 630 deputati e 315 senatori, a cui si aggiungono quelli a vita e i senatori di diritto a vita). Il disegno di legge costituzionale prevede 400 deputati e 200 senatori elettivi. Questo taglio decorre dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della riforma costituzionale. A seguito della riforma, il numero degli abitanti per deputato aumenta da 96 mila a 151 mila. Il numero di abitanti per ciascun senatore cresce invece da 188 mila a 302 mila senza effetti pratici, qui, per il Trentino Alto Adige.

Ecco il sottosegretario Fraccaro: «Ho seguito sin dall’inizio, come ministro, la nostra proposta per ridurre il taglio del numero dei parlamentari e non posso che essere soddisfatto di vederla approdare al voto finale. È da oltre trent’anni che si discute di ridurre deputati e senatori visto che l’Italia ha il più alto numero di rappresentanti direttamente eletti d’Europa. Con il M5S al governo, finalmente, si passa dalle parole ai fatti: noi manteniamo sempre le promesse tagliando 345 parlamentari. Queste riforma andrà a beneficio della qualità degli eletti e consentirà al Parlamento di lavorare in maniera più agile, oltre a generare un risparmio di mezzo miliardo di euro ogni legislatura».

La soddisfazione M5s

Continua Fraccaro: «Tutto ciò rispettando le esigenze di pluralismo e rappresentanza, infatti dopo l’approvazione definitiva ci siamo impegnati ad aprire un confronto sulla legge elettorale che determinerà l’ampiezza dei collegi onde assicurare le adeguate proporzioni sul territorio. In ogni caso abbiamo già garantito, per il Senato, sei seggi per le nostre province autonome: tre per il Trentino e tre per l’Alto Adige. Con questa riforma la democrazia sarà rafforzata, le istituzioni saranno più efficiente e si otterranno importanti risparmi dai costi della politica che andranno a beneficio dei cittadini. Ammodernare il Paese significa prendere esempio dalle buone pratiche e applicarle, mettendo gli interessi di tutti davanti alle poltrone di pochi».

Il precedente “Porcellum”

Ma, visto che di tagli si tratta, va detto che si potrà arrivare ad una situazione con più senatori rispetto agli onorevoli, proprio perché l’aggancio al Degasperi-Gruber venne a suo tempo pensato per il Senato e non già per il Parlamento. Anche in tempi recenti il famoso “Porcellum” ispirato dal senatore della Lega Roberto Calderoli lasciò inalterato per Trento e Bolzano il numero degli inquilini di Palazzo Madama, comprendendo (come è avvenuto anche nella stesura della riforma Fraccaro) che la possibilità di un ricorso costituzionale sarebbe stato un passaggio pressochè certo.

Per avere invece l’esatta disponibilità di seggi nella nuova Camera dei deputati servirà invece un’altra legge, elettorale, che non il medesimo rango di legge costituzionale: il taglio del numero dei parlamentari si ripercuote sulla legge elettorale entrata in vigore due anni.

Le regole attualmente in vigore prevedono per la Camera 232 collegi uninominali e 63 collegi plurinominali; per il Senato 116 collegi uninominali e 33 collegi plurinominali. Il disegno di legge costituzionale non interviene su questa materia, che è rimessa alla legislazione ordinaria.













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