A Capo Verde per aiutare i contadini

Thomas Bringhenti ha studiato clima e coltivazioni. L’expertise unibz al servizio della cooperazione



BOLZANO. Dall’Alto Adige a Capo Verde, per un agronomo, il passo è lungo: ambiente e, di conseguenza, coltivazioni non sono agli antipodi come i due territori, ma poco ci manca. Thomas Bringhenti, laureando in Scienze Agrarie e Agroambientali, però, non è spaventato dalle sfide.

Per questo ha deciso di raccogliere il materiale per scrivere la propria tesi di laurea proprio su un progetto di cooperazione allo sviluppo avviato sull’isola africana.

 Thomas, bolzanino, ha trascorso tre mesi a Capo Verde – perlopiù sull’isola di Santiago, la maggiore dell’arcipelago - da agosto a novembre dello scorso anno.

«Il mio obiettivo era analizzare il clima e le caratteristiche del suolo dell'isola di Santiago e come questi influenzino il ciclo colturale del banano. Si tratta di una pianta che deve essere irrigata abbondantemente e ciò, ovviamente, comporta notevoli costi», spiega lo studente. Lo scopo è elaborare strategie per migliorare il bilancio idrico delle coltivazioni di banana e aiutare così i contadini locali.

Thomas ha raccolto dati anche sulla tessitura del suolo, ovvero quanta sabbia e argilla questo contenga. «Sono informazioni importanti per valutare quant’acqua rimane imprigionata nel terreno o scorre via», afferma.

Il progetto a Capo Verde è finanziato dalla Provincia Autonoma di Bolzano e nasce grazie alla volontà di Franz Egger, docente all’Istituto agrario di Ora. «Unibz mette a disposizione degli operatori agricoli locali l’expertise dei suoi ricercatori e docenti», sottolinea il prof. Massimo Tagliavini, relatore della tesi di Thomas Bringhenti e referente di Facoltà per i progetti di cooperazione allo sviluppo.

«Al centro del progetto è anche la raccolta di dati sulla crescita delle piante di banana e dei polloni (radici verticali ndr.) per assicurare il ricambio delle piante. Ciò serve per controllare i tempi di raccolta e non concentrare la produzione solo in un periodo».

  Il progetto cui Thomas ha partecipato, ha contribuito ad aprire un canale di dialogo con la locale università. È pronto un accordo per lo scambio di studenti.

«Il valore aggiunto di queste collaborazioni - evidenzia il prof. Tagliavini - è garantito dal fatto che gli studenti possono mettersi alla prova in un settore diverso da quello in cui potrebbero svolgere tirocini in Alto Adige e allargare così le loro prospettive».

 Questo ampliamento degli orizzonti professionali è evidente nel percorso di Thomas Bringhenti. «Aver potuto accumulare esperienza preziosa sul campo, mi chiarito le idee su quello che vorrò studiare in futuro», racconta Thomas che, terminata la tesi, cercherà di essere ammesso a un master in agronomia tropicale proprio in Germania.

«Mi piacerebbe specializzarmi e in futuro lavorare nel mondo della cooperazione, nei Paesi del Sud del mondo».

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