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Tragedia nel lago di Garda: le indagini fra autopsia e video

La ragazza è morta per annegamento. E quindi, forse, poteva essere salvata se l’allarme fosse stato dato immediatamente

Il video: l'arrivo al rimessaggio

L'autopsia: Greta morta per annegamento


di Andrea Cittadini


LAGO DI GARDA. Aveva fratture scomposte in diverse parti del corpo, gambe, braccia, bacino e cranio. Ma Greta Nedrotti non è morta sul colpo, bensì per annegamento.

Lo ha stabilito l'autopsia eseguita sul corpo della studentessa di 25 anni che nella notte tra sabato e domenica di una settimana fa era ferma su una barca in mezzo al Lago di Garda con l'amico Umberto Garzanella, 37 anni, quando il piccolo gozzo in legno dei due giovani è stato travolto da un motoscafo Riva sul quale viaggiavano due turisti tedeschi indagati per omicidio colposo e omissione di soccorso.

Se i due stranieri si fossero fermati Greta poteva essere soccorsa. Difficile stabilire se anche salvata, ma sicuramente non sarebbe annegata come accaduto, visto che il corpo senza vita della ragazza è stato ritrovato dopo dodici ore di ricerche a cento metri di profondità. La tac alla gola della ragazza, effettuata questa mattina durante l'autopsia, ha dato esito negativo e il vistoso ematoma deriverebbe da colpo subito nella caduta dalla barca.

A Salò, paese di residenza di Umberto Garzarella, e a Toscolano Maderno, dove invece viveva Greta Nedrotti, le famiglie attendono il nullaosta della magistratura per la sepoltura delle due vittime dell'incidente nautico.

Le amiche di Greta sono invece pronte a chiedere al Rettore dell'Università di Brescia di poter completare loro il ciclo di studi della 25enne, alla quale mancavano due esami - uno era in programma mercoledì scorso - prima di discutere la tesi in Economia.

Nel frattempo fa discutere il video registrato dalle telecamere del rimessaggio barche di Salò - e ora agli atti dell'inchiesta - dove alle 23.35 di sabato scorso i due turisti tedeschi di 52 anni, Patrick Kassen e Cristian Teismann, hanno ormeggiato il loro motoscafo.

Lo scontro con la barca dei bresciani è già avvenuto da almeno 15 minuti. Sotto l'occhio elettronico del porto finisce uno dei due tedeschi che fatica a reggersi in piedi, barcolla fino a cadere in acqua con tanto di capriola.

La scena è quella di una persona in evidente difficoltà fisica. "Abbiamo bevuto un bicchiere di vino a testa a cena e poi abbiamo proseguito la serata al bar con altri connazionali dopo aver lasciato la barca" hanno detto al loro avvocato.

Il tedesco che cade in acqua è quello che 15 ore dopo accetterà di sottoporsi all'alcol test che risulterà negativo, mentre l'amico, e proprietario del motoscafo Riva, rifiuterà di sottoporsi al prelievo del sangue. 













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