Valduga: «Sulla tangenziale la Provincia deve decidere» 

La replica del sindaco al presidente Fugatti. «L’opera è stata già definita dal gruppo di lavoro che comprende tecnici di Comune, Comunità e Provincia, si può anche cambiare idea ma solo con un’analisi altrettanto approfondita»



Rovereto. Ribalta la questione, il sindaco Francesco Valduga: per quanto riguarda la viabilità, tocca alla Provincia decidere, dato che è già in possesso di tutta la documentazione e degli strumenti tecnici per avviare i lavori della nuova tangenziale. La proposta sta tutta nell’elaborato predisposto dal gruppo di lavoro che comprende tecnici della Provincia stessa, del Comune e della Comunità di Valle, en che ha analizzato vari scenari possibili stabilendo che l’equilibrio tra costi e benefici penda dalla parte della cosiddetta tangenziale “leggera”. «Mi fa piacere - spiega il sindaco - che il presidente Fugatti si appelli al dialogo tra istituzioni, mi pare il metodo corretto. Non solo per cercare di risolvere i problemi della viabilità, ma anche sulla cultura e la gestione degli enti museali, in cui ognuno pare dire la sua ma senza un coordinamento generale. Di questo ho parlato anche con l’assessore Bisesti. Serve alla base più concretezza, e un metodo serio, che si basa su elementi oggettivi: cioè dati, numeri. Ma è la Provincia che deve governare il territorio. Ad essa tocca fare sintesi e prendere decisioni. La proposta di Rovereto c’è già, e ben documentata. Non perché l’ha decisa il sindaco ma perché è stato condotto uno studio approfondito che ha dato quel risultato. Possiamo anche rimetterlo i discussione».

Un progetto non rinviabile

Il tema non più rinviabile della viabilità, aggiunge il sindaco, va affrontata in un contesto sovracomunale. «Rovereto è attrattrice di traffico, anche perché fornisce molti servizi alla valle. Anche questo è un aspetto che va considerato, perché la tangenziale serve a tutti in Vallagarina, non è una necessità della sola Rovereto. La Provincia deve agire, fare regia e sintesi, non rilanciare la palla. Lunedì in consiglio si discuterà di viabilità, di Valdastico, di ciclabilità. Ma in aula ci siamo detti che non c'è solo il problema di spostare il traffico, ma anche di ridurlo».

L’analisi del gruppo di lavoro C’è un atto d'indirizzo approvato all'unanimità, spiega il sindaco: con la Provincia si doveva costituire un gruppo di lavoro con Comunità di valle e Comune. «Il gruppo ha affrontato problema con un sistema analisi multicriteriale, che ha valutato dieci possibili scenari. Lo scenario che ha vinto prevede opere già avviate, come il sottopasso ciclopedonale in piazzale Orsi, e la cosiddetta tangenziale “leggera”. Non importa chi l’ha proposta, prima di tutto mi interessa che si risolva il problema del traffico. Questa proposta è già nel Prg e nel Pup. La proposta della secante è stata cassata dalla Provincia nel 2004. Avrebbe il vantaggio di essere tutta sul nostro territorio e di poter essere realizzata per lotti, ma ha lo svantaggio di tenere traffico e smog in città. La tangenziale ha il vantaggio di spostare il traffico e garantire accesso ordinato alla città, ma va concertato con i comuni vicini. Con un piccolo bypass dopo la pizzeria Alle Palme ci sarebbe lo spazio per creare un tracciato con le giuste pendenze. In maniera molto laica abbiamo deciso di fare analisi su miglior rapporto tra costi e benefici. Non è il mio progetto, dunque, ma il risultato di questo studio fatto con tecnici comunali, provinciali e della Comunità di valle, e il voto favorevole delle minoranze. Un esame di questo tipo forse non è stato mai fatto in tutta la provincia, ed è frutto di un lavoro collegiale. Alla Provincia propongo di ripartire da lì, dal documento già presentato, e con ipotesi di finanziamento. Ognuno però si deve assumere le proprie responsabilità».

Basta perdere tempo

«C'è un lavoro già fatto, e gli strumenti urbanistici sono pronti - conclude valduga -. La Provincia deve fare regia, non inseguire le opinioni di uno e dell'altro. Altrimenti non si farà né la secante né la tangenziale. Gli strumenti per decidere ci sono già, se la Provincia vuole rimettere tutto in alto mare lo faccia pure, ma ci spieghi qual è l'alternativa, in che tempi si può realizzare, con quali strumenti e quali vincoli. Sono disponibile a parlarne con Fugatti nel più breve tempo possibile. Perché l’opera è un’urgenza e il tempo perduto è già troppo».















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