Svaligiate la Casa della Lana e la sartoria 

Furto nel cuore della notte, i ladri sono entrati dalle finestre che si affacciano su piazza San Carlo rovisitando nei negozi 


di Robert Tosin


ROVERETO. Un colpo realizzato con sfacciataggine, sfondando in piena notte due lucernari in una delle piazze maggiori del centro storico. I titolari delle due attività svaligiate se ne sono accorti al mattino, notando davanti al loro negozio la pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri. «Sono entrati da qui - mostra la signora Luciana Zamperini, che assieme al marito Gianfranco conduce la Casa della Lana in piazza San Carlo, una delle più antiche attività commerciali della città, ereditata addirittura dai genitori -, forzando la porta basculante che si affaccia sulla piazza e strappandola dai cardini. In negozio era tutt’ rovistato attorno alla cassa, dalla quale hanno prelevato un fondo, e altra cartamoneta, per un totale di 4-500 euro circa». È il primo veto furto subito dalla Casa della Lana, in precedenza i signori Zamperini erano stati truffati da una gang organizzata per mandare in confusione i negozianti, che aveva soffiato al signor Giancarlo il borsello. Ma questa volta i ladri hanno rischiato qualcosa di più, entrando non solo nel negozio di tessili ma anche dalla vicina sarta, Graziana Campostrini. «Qui però non hanno trovato nulla da rubare e se ne sono andati, lasciando solo dei danni agli infissi» spiega la sarta, le cui finestre sulla piazza si trovano subito dopo la Casa della Lana. La dinamica è la stessa, come uguali sono gli infissi, in alluminio anodizzato. La sarta Graziana ha trovato il portello basculante rovesciato sulla macchina da cucire, segno evidente che qualcuno era entrato. «C’era un po’ di disordine - spiega -, hanno rovistato un po’ in laboratorio ma non c’era nemmeno un euro e niente che potesse interessarli». Non è chiaro verso che ora i ladri siano entrati in azione, ma la vicina di casa, che abita sopra la Casa della Lana, ha assicurato i signori Zamperini che fino a mezzanotte lei era sveglia ed avrebbe sentito il rumore della serranda metallica che si apre. «Era chiusa, ma non a chiave» ammette la titolare dello storico negozio. Quella della sartoria invece era addirittura aperta. L’ipotesi è che i ladri siano entrati in azione nel cuore della notte, tra le 2 e le 3, correndo il serio rischio di farsi trovare con le mani nel sacco. È probabile che abbiano atteso il passaggio della vigilanza notturna prima di scassinare gli infissi. È un furto difficile da spiegare, dato che il bottino è più dovuto alla fortuna che al calcolo. Sul doppio indagano ora i carabinieri, che stanno prendendo contezza di eventuali riprese video nei paraggi di piazza San Carlo, con la speranza di trarne qualche indicazione utile. (gi.l.)

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