Il metereologo Mercalli  riempie l’auditorium  

Il noto climatologo ha parlato la mattina ai ragazzi delle scuole superiori «Non diamo retta ai segnali della terra, solo la tecnologia ci potrà aiutare»



ROVERETO . «L’antropocene è appena arrivato e non promette nulla di buono: nel 1970 si consumava quello che la natura produceva in un anno, adesso stiamo facendo fuori il capitale con gli interessi». Ieri mattina oltre quattrocento studenti delle scuole superiori di Rovereto, del liceo Rosmini e degli istituti Fontana e Depero, hanno potuto assistere all’auditorium Melotti alla lezione “quale clima e quale ambiente nel futuro degli studenti di oggi?”, tenuta da un maestro d’eccezione come Luca Mercalli, tra i più noti climatologi a livello nazionale. «Istruzioni per l’uso per salvarsi la pelle», l’ha definita lo stesso Mercalli. L’incontro è stato organizzato dal Lions club Rovereto host in occasione del centenario del Lions International: «Una sfida sul clima e sull’ambiente nello spirito di servizio e di volontariato del Lions», per Massimiliano Guidi, presidente del club di Rovereto. «È bellissimo vedere l’auditorium così pieno di studenti, un’occasione di incontro tra giovani e adulti sulle sfide che ci fanno agire e riflettere», è stato il saluto che Cristina Azzolini, vicesindaco e assessore all’istruzione, ha rivolto agli studenti. E motivi di riflessione Mercalli ne ha dati parecchi, tutti corredati da cifre, un vero e proprio grido di allarme perché la situazione, se non compromessa, è sicuramente grave. Siamo in troppi e stiamo danno fondo alle limitate risorse del nostro pianeta, ha detto Mercalli. «Se prosegue questo tasso di crescita nel 2050 saremo oltre nove miliardi, senza aver risolto i problemi di oggi, con ottocento milioni di persone che non hanno di che sfamarsi». La causa? Non diamo retta ai segnali di allarme che ci arrivano dalla terra. Un problema noto da tempo per Mercalli, con due esempi: quello di Cassandra, che prevedeva le catastrofi ma non veniva creduta, - « e a distanza di 3 mila anni le cose non sono cambiate» - il secondo sono le grida manzoniane: i milanesi chiusero le porte della città quando la peste era già arrivata». Per l’Italia, in particolare, gli scenari non sono dei migliori: «se non si limitano le emissioni di anidride carbonica, la temperatura potrà aumentare anche di 8 gradi nel periodo estivo, e a causa dell’innalzamento del livello dei mari, Venezia rischia di essere completamente sommersa, stesso destino anche per Rovigo e Ravenna». Ma non tutto è perduto per il meteorologo, l’importante è non affidarsi alla sola tecnologia, «che può risolvere solo una parte del problema, mentre occorre una nuova filosofia, come quella dell’enciclica ecologica “Laudato si’” di Papa Francesco». Un secondo incontro con Luca Mercalli, aperto alla cittadinanza e alla presenza del sindaco Francesco Valduga, si è tenuto nel pomeriggio nella sala conferenze del Mart. (a.t.)

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