Dai tralci delle viti la materia prima per i tessuti «bio» 

La Vegea, che ha sede a Progetto Manifattura, lancia un nuovo prodotto per confezionare abiti, borse e scarpe 



ROVERETO. La Vegea, azienda con base a Rovereto già agli onori delle cronache per aver trovato il modo di ricavare una pelle dal vino, alternativa alle pelli sintetiche o animali, è stata premiata dal Parlamento europeo tra le migliori 50 idee d'impresa del continente. Non è un traguardo per l'impresa con sede alla Manifattura: adesso ha appena lanciato un nuovo prodotto, un filato ricavato dai residui delle potature delle viti. Quelle che in Vallagarina vengono chiamate più comunemente le "sarmente" (sarmenti in italiano). Dal legno dei cavi delle viti nasce ora un filato utile per la moda, l'arredo o l'auto. Una cosa alla volta: la prima è il premio. Si tratta della nomina della Vegea nella “European Top 50 competition”, una competizione che ogni anno seleziona le 50 migliori idee d’impresa del nuovo millennio, tra migliaia presentate da tutta l'Europa. Vegea è stata selezionata anche come modello virtuoso di economia circolare, che cioè produce partendo dagli scarti, rimettendo in circolo quello che altrimenti sarebbe rifiuto. Vegea nasce nel 2016 a Milano come azienda produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori moda, arredo, automobile e trasporti. I due fondatori sono Gianpiero Tessitore, architetto, e Francesco Merlino, chimico industriale. Da gennaio 2017 l’azienda è insediata alla Manifattura. La premiazione è stata l'occasione per la seconda novità, il nuovo prodotto. In collaborazione con le cantine vinicole, stiamo lavorando ad un altro importante progetto per la valorizzazione, oltre che dei semi e delle bucce dell’uva, anche per i residui di potatura delle viti. Questi contengono composti polifunzionali dai quali possiamo produrre un filato innovativo che potra' essere usato per i settori moda, arredo e auto», spiega Francesco Merlino, fondatore e direttore tecnico di Vegea. Ogni anno dalla potatura delle vigne con le quali Vegea collabora, si ricavano 1200kg di tralci per ettaro. «Per rendersi conto della grande scalabilità del progetto basta pensare che solo in Italia sono presenti circa 650 mila ettari di vigne, e nel mondo 7,5 milioni di ettari», aggiunge Merlino.

«Il nostro obiettivo nel 2018 sarà stabilire importanti collaborazioni con i più grandi brand di moda, arredo, automobile e trasporti con i quali valutare le modalità ed i tempi per il lancio sul mercato di Vegea. Lo scorso 5 ottobre abbiamo presentato a Milano una prima collezione di abiti, scarpe e borse per mostrare la versatilità e lavorabilità del materiale. Siamo molto soddisfatti degli interessamenti ricevuti da parte degli addetti al settore. Alcuni outfit ci sono già stati richiesti per essere esibiti nei più importanti musei ed eventi sulla moda ecosostenibile nel mondo», dichiara Gianpiero Tessitore, fondatore e Ceo di Vegea. (gi.l.)

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