All’ex Merloni un hotel e spazio alla meccatronica 

Il sindaco: «Con la Provincia un confronto puntuale sul futuro delle aree» E l’anno prossimo sarà abbattuto l’ex Mangimificio Sav in accordo con l’Itea


di Robert Tosin


ROVERETO. «Sì, è vero che c’è una situazione di “degrado”, anche se forse il termine è esagerato, lungo la strada statale nel tratto urbano, ma è anche vero che punto per punto quegli edifici abbandonati sono stati analizzati dall’amministrazione comunale e sono stati avviati progetti di risanamento o di recupero». A parlare è il sindaco Francesco Valduga che ha raccolto lo spunto lanciato da queste pagine per chiarire che cosa si sta facendo per la valorizzazione cittadina in quei punti più difficili, costituiti dalle vecchie fabbriche in abbandono.

Ex Sav. Il compendio di S.Ilario è di proprietà di Itea ed è dotato di un piano attuativo approvato dalla precedente amministrazione: si prevede la realizzazione di case e spazi commerciali. Il punto è che l’Itea per il momento non ha tra le sue strategie quella di mettere mano a quell’edificio che, per chi entra a Rovereto da nord, costituisce proprio un pessimo benvenuto. «Il Comune - spiega Valduga - è già d’accordo con Itea di anticipare i tempi della fase di demolizione e bonifica che verranno effettuati nel corso del 2019. In attesa di una decisione definitiva da parte di Itea sul futuro di quell’area, almeno non dovremo sopportare la vista di un edificio fatiscente».

Ex Ariston. È un compendio di circa 3 ettari in posizione strategica. La proprietà (Trentino Sviluppo) d’intesa con il Comune ha avviato da qualche mese un intervento di demolizione per evitare da una parte l’insorgenza di attrazione di disagio sociale e dall’altra un impatto paesaggistico negativo. «Su cosa farci in un immediato futuro - spiega il sindaco - stiamo già ragionando assieme alla Provincia e devo dire che da questo punto di vista c’è un ottimo clima di collaborazione. Sul piatto ci sono opportunità di un ampliamento del polo della meccatronica e, vista la posizione, anche l’ipotesi di un albergo destinato soprattutto al business e alle aziende. Ma poi c’è spazio per il residenziale e per verde pubblico a servizio di quella zona della città».

Ex Alpe. La demolizione è già stata fatta e adesso sono in corso i lavori di bonifica che proseguiranno nell’inverno. Nel frattempo l’amministrazione sta mettendo a progetto il plesso scolastico 0-6 anni.

Ex macello. Anche in questo caso l’amministrazione ha insistito per l’abbattimento, trovando rispondenza immediata nella Provincia, in attesa proprio che Trento decida cosa fare di quell’area.

Ex Marangoni. Qui i lavori sono già iniziati. A quanto già si sa c’è in ballo un altro progetto di rigenerazione urbana nell’area del distributore a ridosso della rotatoria di via del Garda. Anche qui si prevede l’abbattimento e la realizzazione di pubblici esercizi.

Ex Anmil. Anche qui dopo decenni di dibattiti si è giunti se non altro alla prima conclusione che è quella di abbattere il complesso. Il progetto è stato approvato e, ad oggi, sono in corso le verifiche sulle offerte pervenute per affidare i lavori alla ditta vincitrice.

Ex Edil 5. «C’è già un proprietario - spiega il sindaco - con il quale ci siamo già confrontati. È previsto un ambito prevalentemente commerciale e terziario, ma sono previsti anche miglioramenti dell’area attraverso opere di urbanizzazione anche nell’ambito della viabilità e della ciclabilità. Le concessioni del nuovo progetto verranno staccate nel 2019 e nello stesso anno si deciderà di dare corso alla demolizione e al ripristino delle condizioni di fruibilità degli spazi».

Ex Merloni Nord. «Tra tutte le aree in questione - prosegue Valduga - questa è quella più complessa perché è di proprietà privata. Stiamo parlando di 12 mila metri quadrati anche questi in posizione strategica, ma non essendoci un interlocutore pubblico è difficile trovare un’intesa in tempi rapidi. Come Comune abbiamo provato a svolgere un ruolo di facilitatore per arrivare alla rigenerazione dell’intero ambito e recuperare anche quell’area agli interessi della città».













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