Strada del Castelet, tutto è in mano alla Provincia 

Baselga di Piné. La soluzione all’annoso problema della eliminazione del traffico pesante dal centro della piccola frazione di S. Mauro è legato alla proposta di regia della giunta Fugatti


Giorgio Andreotti


Baselga di piné. Una spina, mai tolta, nel fianco delle ultime amministrazioni comunali, la famosa “Strada del Castelet”, torna di attualità. Una struttura che doveva risolvere il duplice problema del trasporto del porfido in valle in modo diretto e l’eliminazione del traffico pesante che, ancora oggi per arrivare alla Provinciale, attraversa la frazione di S. Mauro. Una pesante situazione che ha visto più volte coinvolti i concessionari, le Asuc proprietarie dei lotti di porfido da scavare, il Comune di Baselga concessionario e la Provincia. L’incapacità o la mancata volontà di arrivare ad un accordo ha fatto sì che, ad oggi, con costi ingenti per opere, sentenze e avvocati, si è arrivati ad effettuare il collegamento con la provinciale che porta a Lona Lases e l’area estrattiva, ma manca ancora un ultimo pezzo (dal lotto 1 al lotto 4) per collegare la stessa al lotto dove avviene ancora escavazione.

Uno degli ultimi tentativi è stato espresso dal sindaco del Comune di Bedollo che si era assunto la responsabilità di capofila per mettere d’accordo tutti i Comitati Asuc proprietari al fine di completare i lavori. Nello specifico, l’amministrazione comunale di Bedollo si era preoccupata di recuperare il progetto allo stadio esecutivo della viabilità, redatto dallo studio Sta Engineering su incarico del Comune di Baselga di Piné, ma le proposte tecniche necessarie prospettate non sono state approvate da alcune Asuc, per cui il comune di Bedollo ha dovuto rinunciare al tentativo.

È della settimana scorsa la notizia che la Provincia si è resa disponibile a farsi parte attiva per assumere un ruolo di regia nella vicenda.

Alessandro Santuari

«Ritengo - ricorda il candidato sindaco Alessandro Santuari, sul suo sito Internet - che la possibilità di avere un interlocutore esterno, al di sopra delle parti, con una propria struttura in grado di approfondire gli aspetti giuridici (avvocatura) e in grado di assumere un ruolo di mediazione non possa che aiutare a risolvere questa intricata vicenda. È nostra precisa responsabilità, in qualità di amministratori, capire le diverse posizioni e, nel rispetto della giustizia e dell'equità, aiutare anche gli altri soggetti a convergere verso una soluzione condivisa. Una soluzione mediata può non essere la soluzione ottimale ma, una strada chiusa dopo vent'anni, con una spesa ingente, non è più accettabile. Se poi consideriamo che S.Mauro attende di veder eliminato il traffico pesante dal paese e che la strada permetterebbe di assegnare le nuove concessioni a condizioni più vantaggiose per le Amministrazioni coinvolte, la soluzione diventa ancora più urgente, per evitare di allungare la fila delle opere incompiute che stanno pesando negativamente sull'economia e sul benessere della nostra gente».

Stefano Fontana

Dal canto suo il candidato sindaco Stefano Fontana ha «preso atto della recente rinuncia del comune di Bedollo, in qualità di capofila tra i comproprietari per la realizzazione del completamento dell’opera. Pertanto la situazione sembra essere tornata in una situazione di stallo, mancando un’unità di intenti tra gli enti comproprietari. Il Comune di Baselga di Piné, consapevole delle difficoltà del settore si è già reso disponibile ad aiutare i proprietari, e continuerà a farlo, per cui ora, per la realizzazione della viabilità, sono possibili differenti scenari: le Asuc potranno utilizzare tale strumento per procedere alla realizzazione dell’opera; il progetto potrà essere ricompreso nel progetto di coltivazione del macrolotto 1 garantendo che il materiale escavato per l’attività estrattiva si concentri in primis sul tracciato; il progetto potrà essere preso come fonte di riferimento per la realizzazione dell’opera da parte della Provincia. Nell’assestamento di bilancio della Provincia è stata, infatti, accolta la mozione che impegna la giunta provinciale alla realizzazione dell’opera in sostituzione degli enti proprietari. In ognuno di questi casi, l’amministrazione sarà presente e garantirà ora come in futuro, il sostegno alla ripresa di un attività che ha valore come prodotto del territorio ma anche come fattore identitario di una comunità che ha fondato su questo prodotto, la propria civiltà».

Ambedue i candidati sindaci sono più che convinti che questa volta, con l’intervento della Provincia, il problema si risolverà.

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