Petizione e assemblea per far “respirare” Quaere 

Levico Terme. La Consulta della frazione ha raccolto 168 firme e fissato un incontro pubblico  per discutere dei problemi legati a EdilPavimentazioni, cava Corona e argini del rio Valscura


Franco Zadra


Levico terme. Una Consulta molto attiva e battagliera quella di Quaere, composta dal referente Alessandro Sester, dal vice Domenico Cetto e dal segretario Maurizio Mazzucato. Eletti nel mandato di Sartori, sono sempre attivi anche con Beretta che non ha tuttavia rinnovato le consulte di quartiere.

Serata di confronto

Per venerdì 15 novembre, alle 20.30, hanno convocato alle Lochere di Caldonazzo un’assemblea cittadina per confrontarsi con le autorità pubbliche sulle problematiche della frazione, anche se in primo piano verrà affrontata l’annosa questione della ex Zanghellini, ora EdilPavimentazioni, il cui impatto ambientale sembra aver avuto in questo ultimo periodo una ulteriore recrudescenza. «Non vogliamo – ha tenuto a precisare Mazzucato – che la ditta chiuda, ma una soluzione dobbiamo trovarla perché la convivenza del paese di Quaere con quella attività è divenuta ormai insostenibile».

Tutti i principali responsabili amministrativi sono stati convocati, il sindaco Gianni Beretta, il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher, il presidente del consiglio Enzo Latino, e informati il comandante della polizia locale Alta Valsugana, Flavio Rossio, e l’ingegner Paolo Piccinni del Servizio Autorizzazioni ambientali della Provincia. «Soprattutto la popolazione dovrà intervenire in massa», si augura Mazzucato, rievocando quella che fu la “storica” assemblea della Consulta di Quaere di cinque anni fa sempre per il problema Zanghellini. E 168 firme sono state raccolte («Praticamente tutti gli abitanti della frazione e anche di più», dice Sester) in calce a una petizione firmata anche dal presidente degli albergatori, Walter Arnoldo, che, assicurano, proporrà un proprio intervento all’assemblea del 15.

La petizione

«Il 5 giugno 2019 – ricorda il testo della petizione – è stata rilasciata all’azienda EdilPavimentazioni una nuova determinazione del dirigente del servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali (n. 387). Nel contempo l’azienda si è insediata nel capannone ex falegnameria all’inizio di via per Vezzena». I problemi sono sempre gli stessi, «traffico di mezzi pesanti, rumori oltre il limite di sopportazione, odori nauseabondi derivanti dalla produzione di conglomerati», criticità già espresse al sindaco Beretta, allora appena eletto, nel corso di un’assemblea cittadina del 13 giugno scorso, assieme ad altre questioni come, il traffico di mezzi pesanti anche della cava Corona, e «la sistemazione degli argini del Valscura - aggiunge Sester -, a rischio esondazione durante la tempesta Vaia, e con ancora gravi problematiche di messa in sicurezza, che i Bacini montani non hanno tuttavia preso in carico con dei lavori che dovevano iniziare a settembre. La preoccupazione è che il rischio esondazione possa ripetersi questo prossimo autunno, con le precipitazioni che arriveranno. Ad alcune famiglie lo scorso anno era stato proposto addirittura di abbandonare le proprie case, ma il rischio è per tutta la frazione».

Poi ci sono le antenne telefoniche, il tetto in amianto completamente deteriorato di una ditta abbandonata da decenni, «ma se dovessimo elencare – conclude Mazzucato – tutti i problemi di Quaere, staremmo qui fino a Natale».















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