Levico, negli uffici del Comune il lavoro adesso è davvero agile

LEVICO TERME. Prima dell’emergenza Coronavirus, nel Comune di Levico Terme non c’era nessun dipendente che lavorava da casa, ma tutto si è capovolto in pochi giorni. Infatti, appena è esplosa la...


Beppe Castro


LEVICO TERME. Prima dell’emergenza Coronavirus, nel Comune di Levico Terme non c’era nessun dipendente che lavorava da casa, ma tutto si è capovolto in pochi giorni. Infatti, appena è esplosa la pandemia, 32 dei 37 impiegati comunali sono stati mandati nelle proprie abitazioni a lavorare. Per Levico Terme è il più importate esperimento di lavoro a distanza mai attuato e vede coinvolti tutti gli uffici.

L’ufficio è per pochi

Sono cinque i dipendenti non abilitati allo svolgimento del telelavoro avendo preferito l’ufficio. Questi nel dettaglio i lavoratori di Levico in smart working: segreteria generale 5 su 5; servizio amministrativo 10 su 11; servizio finanziario 8 su 9; servizio tecnico 9 su 12. Tutti i dipendenti a turno rientrano in ufficio per il ritiro o la riconsegna delle pratica e la relativa documentazione evitando in maniera assoluta la presenza di più persone nello stesso ufficio. Gli operai invece lavorano a turno, inizialmente erano tre, ma ora con maggiore forza lavoro vista la ripresa di tutte le attività all’aperto. Insomma grazie allo smart working, detto anche “lavoro agile”, cambiano le abitudini di impiegati e utenti. I primi, infatti, lavorando da casa saranno connessi durante l’orario d’ufficio potendo offrire lo stesso servizio se non migliore rispetto a prima. L’amministrazione comunale confida nel lavoro agile in quanto anche meritocratico, ovvero valutato in base ai risultati che porti e non per il tempo che passi alla scrivania. Ci guadagna l’ambiente perché meno traffico vuol dire meno inquinamento e parcheggi liberi. Inoltre i dipendenti avranno numerosi vantaggi che derivano dalla libertà di organizzarsi. Il nuovo smart working probabilmente lascerà soddisfatti tutti i 32 impiegati che lo attuano anche perché è un obbligo vista l’emergenza e serve per soddisfare le richieste dei cittadini. Quando finirà l’incubo coronavirus e sarà ripristinata la normalità, sarà necessario negoziare questa modalità a livello individuale, senza fare differenze di sesso e condizione familiare.

Parla il sindaco

Il sindaco Gianni Beretta giudica così il nuovo metodo di lavoro dei dipendenti: «Il telelavoro agevola gli impiegati visto che con le scuole chiuse c’è anche il problema dei figli. Certo i giovani sono un po’ più pratici a lavorare da remoto ma non tutti i nostri dipendenti hanno una dimestichezza tale con il computer e sono un po’ in difficoltà. A me manca la praticità in ufficio perché non avendo un confronto diretto a volte sono costretto a utilizzare altri sistemi per comunicare. Dal cartaceo al digitale il passo non è così breve. Detto ciò i vantaggi dello smart working sono enormi anche in tema ambientale, ma bisogna organizzarsi meglio anche perché per molto tempo gli impiegati comunali dovranno lavorare da casa».

Certo a Levico la banda larga ultraveloce non c’è ancora ma per il momento in attesa della fibra ottica gli impiegati potranno utilizzare l’adsl mantenendo comunque una buona connessione. »Nel giro di un anno la fibra ottica -conclude Beretta - arriverà in tutte le case, ma intanto causa l’emergenza Covid 19, la connessione alla rete a banda larga è stata potenziata».















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