La frazione dove i giornali li vendono gli alpini

Pergine. Costasavina è la frazione dove nei giorni di chiusura della Famiglia Cooperativa gli alpini aprono la loro sede per vendere i quotidiani. «Raccogliamo i soldi che poi diamo alla Cooperativa,...


Daniele Peretti


Pergine. Costasavina è la frazione dove nei giorni di chiusura della Famiglia Cooperativa gli alpini aprono la loro sede per vendere i quotidiani. «Raccogliamo i soldi che poi diamo alla Cooperativa, abbiamo visto che è un servizio gradito dai residenti – osserva il rappresentante frazionale Diego Fontanari – e che funziona».

La sede degli alpini si trova nell’ex Casa Sociale, una struttura che attende di essere sfruttata appieno. «Quando avevamo il parroco qui c'era il suo appartamento che da alcuni anni è libero. Abbiamo poi la sala pubblica e una saletta che per un certo periodo di tempo era stata utilizzata come ambulatorio, ma alla lunga non c'erano abbastanza pazienti e il dottore se ne è andato».

In poco meno di vent'anni la popolazione è raddoppiata ed a oggi gli abitanti sono 554. «Riusciamo a conservare quel senso di familiarità paesana che avevamo un tempo. Certo abbiamo perso molti momenti di aggregazione come potevano le messe, la processione natalizia che partiva da Roncogno, arrivava in paese e si concludeva alla chiesa di Susà che è la più grande di tutte. In questo periodo abbiamo perso le feste e le sagre. Per motivi d'età non abbiamo più il coro parrocchiale, ma abbiamo la Famiglia Cooperativa e un pub che però in tempi normali apriva alle 16, ma siamo una comunità unita, che si aiuta quando c’è bisogno».

Costasavina sta aspettando da anni un dosso ad inizio paese ed un dissuasore di velocità a metà abitato. «Il Comune ha fatto un bell'intervento potenziando la luminosità ad ingresso paese e costruendo il marciapiede ha messo in sicurezza i pedoni. Purtroppo però la strada che porta a Costasavina è un lungo rettilineo in salita molto invitante per chi “vuole farsi vedere” in macchina o in moto. In più si passa davanti all'unico bar del paese e la bravata è dietro all'angolo. Abbiamo messo molti cartelli dove si invita alla prudenza con la scritta “In questo paese i bambini giocano ancora in strada”, ma non serve a molto. Sarebbero indispensabili almeno un dosso e un dissuasore per far rallentare la velocità».

Salendo verso il paese incuriosisce un cartello che indica “Villa Moretta”. «E’ una testimonianza storica che come paese abbiamo perso. Si trattava di una dependance del Castello di Pergine con una villa padronale, una cappella privata e un caseggiato per la servitù o le famiglie dei mezzadri che coltivavano la terra. Gli ultimi ad abitarla è stata la famiglia Stocker poi la proprietà è passata alle suore dell'ordine delle Sorelle della Misericordia che hanno costruito un convento che copre la vista della villa, peccato davvero». Sembra di capire che gli alpini siano l'anima di Costasavina. «Si può dire che siamo il collante della comunità, A Costasavina ci sono tre capitelli che abbiamo restaurato con la collaborazione di tutta la frazione, anche se l’idea è partita da noi. Parliamo con i paesani, ascoltiamo i loro bisogni e poi ci muoviamo cercando di contribuire al bene della comunità».













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