Alla Adige i lavoratori oggi scioperano per due ore 

La protesta. L’azienda del Blm Group va bene e investe e le maestranze chiedono un aumento della paga. Il sindacalista: «Chiediamo 80 euro in più, ma l’azienda ci offre buoni mensa per 30» 


Franco Zadra


Levico terme. Sciopero di 2 ore questa mattina all’Adige, l’azienda del gruppo Blm, leader a livello mondiale nella produzione di macchine per taglio laser, curvatubi e sagomatubi Cnc ad alta precisione ed elevate prestazioni. «Dalle 8.15 allee 10.15 – spiega il rappresentante sindacale dell’azienda, Stefano Floresta – presidieremo i cancelli di Adige per far valere le nostre richieste».

Uno sciopero che è una novità per l’azienda con circa 230 dipendenti, nata a Levico nel 1993 del gruppo Blm di Cantù e adiacente all’altra realtà aziendale più piccola, Adige Sys con un centinaio di addetti. In Blm vi sono poi una società di servizi, la Bgs srl e una mezza dozzina di filiali, tra Germania, Regno Unito, Usa, Brasile, Messico, e Cina. «Abbiamo sempre avuto un buon dialogo – spiega Floresta – con la proprietà, ma nell’assemblea appena conclusa (ieri, ndr) non siamo riusciti a raggiungere un accordo soddisfacente. Per questo, per la prima volta, siamo pronti a mostrare la nostra forza».

La richiesta sindacale è quella “classica” di un aumento della paga base, alla quale l’azienda, secondo Floresta, ha reagito con una controproposta difficile da tradurre in “soldoni”. «Chiediamo 80 euro di aumento sulla paga base – aggiunge Floresta -, ma la proprietà ci ha offerto un aumento in termini di welfare del valore di circa 30 euro in buoni mensa, che non toccherebbe nemmeno a tutti i dipendenti, poiché non tutti usufruiscono della mensa».

Ad aprile 2018 il Gruppo Blm aveva concordato con la Provincia un piano di investimenti triennale che si conclude al 31 dicembre di quest’anno e ha affiancato un forte sviluppo aziendale, con l’aumento in termini di occupazione di circa 40 unità, che non si è limitato all’ampliamento delle strutture produttive, ma ha implementato un programma di ricerca e sviluppo per consolidare e allargare la leadership tecnologica dell’azienda. Un investimento di 8 milioni di euro, poco più di 5 dati dalla Provincia, al quale non solo la città guarda come un “grande valore” in termini di persone altamente specializzate che lavorano in Adige e Adige-sys, ma anche come un segnale di controtendenza rispetto a chi investe in Trentino. «Le cose vanno bene – conclude Floresta -, per questo abbiamo ritenuto il caso di chiedere un aumento». Come dire che è sicuramente una buona politica aziendale puntare sulle persone e valorizzare il capitale umano, ma a fronte di buoni risultati occorre anche ricordarsi di ridistribuire più equamente gli utili.













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