«Il Fondo strategico bloccato è un danno, c’è poco da ridere» 

La sentenza del tar. L’Apt Val di Non interviene per voce del presidente Paoli e dei consiglieri Sicher e Forno. «Le opere finanziate erano condivise e fondamentali per lo sviluppo turistico» 


Giacomo Eccher


Val di non. Continua a tenere banco in Val di Non la sentenza del Tar che ha parzialmente annullato, dilatandolo nei tempi, l’attesissimo Fondo strategico (15 milioni di euro) finalizzato a uno sviluppo in direzione turistica della valle. E sono in molti tra gli amministratori degli altri comuni nonesi che non digeriscono le sorridenti foto dei sindaci di Romeno, Ronzone e Ruffré Mendola che commentano la sentenza come una vittoria.

Tra chi non ci sta a sottovalutare la portata dello stop provocato dal ricorso dei quattro comuni (il quarto è Cavareno) c’è l’Apt Val di Non, cui dà voce il presidente Lorenzo Paoli. «In questi giorni - afferma Paoli - sto ricevendo tantissimi messaggi e telefonate dai nostri associati: operatori turistici di ogni comparto, dagli albergatori alle agenzie, dai sindaci alle realtà associative, stanno manifestando il loro sconcerto per quanto sta accadendo. L’operazione intrapresa dalle amministrazioni di Cavareno, Romeno, Ronzone e Ruffré potrebbe davvero bloccare importanti opere pubbliche che noi riteniamo fondamentali per il rilancio turistico della valle». Si riferisce a piste ciclabili, di valorizzazione del lago di S. Giustina, di percorsi culturali, di acquaticità per famiglie, e altre importanti opere. «Anche solo il rallentamento, per non parlare dell’eventuale blocco, dell’iter per la realizzazione di queste opere rappresenta un danno concreto per tutto il settore» - sottolinea Paoli. E aggiunge: «Abbiamo visto i 4 sindaci sorridenti festeggiare l’accoglimento del loro ricorso, ma c’è poco da stare allegri quando una determinata azione ricade negativamente su chi di turismo ci vive, come i nostri operatori».

Sulla questione interviene anche Nicola Sicher, titolare del Pineta Nature Resort di Tavon e consigliere Apt eletto in rappresentanza del comparto degli albergatori: «Pur comprendendo che all’interno delle amministrazioni comunali possano esserci visioni differenti rispetto a quali opere realizzare, non trovo giusto che questo si ripercuota negativamente su tutti i progetti già pianificati. In questi giorni mi sono confrontato con molti miei colleghi e la posizione unanime è che questa problematica rappresenta un grave danno per la Val di Non. Queste opere erano frutto di una serie di incontri tecnici, confronti con le amministrazioni, investimenti, e avevano tracciato delle linee programmatiche che ora rischiano di essere fermate».

Analoga la posizione anche delle amministrazioni comunali, cui dà voce il consigliere Apt Paolo Forno, sindaco di Predaia: «Dispiace davvero che questa azione abbia delle ripercussioni negative su tutte le opere del Fondo. Se penso a quante riunioni, progetti, incontri abbiamo fatto sul tema dello sviluppo de Le Plaze di S. Giustina, non posso che esprimere profondo rammarico per il rischio di vedere tutto vanificato. E questo naturalmente vale per tutte le opere sovracomunali sulle quali la maggioranza dei comuni della valle aveva trovato condivisione, ritenendo di investire somme importanti nel turismo, un settore che in Val di Non ha estremo bisogno di sostegno e valorizzazione». Insomma, c’è ben poco da ridere.















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