Disposti a privatizzare l’Apt per garantirle l’ autonomia 

La proposta. La Val di Non fa quadrato attorno all’azienda turistica, per la quale si schierano sindaci, Melinda, Casse Rurali e operatori del settore. Tutti disposti a finanziarne l’attività


Giacomo Eccher


Val di non. La Val di Non non ci sta a diventare una dependance turistica della valle di Sole e sfida l’assessore Failoni sul terreno delle ricorse private. La richiesta non è nuova ma stavolta si fa sul serio perché al fianco dell’Apt si schierano i massimi rappresentanti del territorio anaune: i sindaci, il consorzio Melinda, le due Casse Rurali del territorio e gli operatori del settore ricettivo.

Indipendenza

«Troppo importante, in questo momento storico, poter continuare a lavorare in maniera autonoma sul processo di crescita del turismo della Val di Non» - afferma il presidente dell’Azienda turistica, Lorenzo Paoli. E spiega: «In questo momento l’unica strada percorribile è quella di riconoscere all’ambito Val di Non lo status di Azienda per il Turismo indipendente e autonoma. In Val di Non abbiamo un progetto chiaro di coinvolgimento dell’intero territorio sullo sviluppo del turismo con la volontà di integrazione del tessuto economico e sociale, considerando che il nostro è un ambito con delle caratteristiche e peculiarità tali da renderlo sperimentale all’interno del panorama provinciale».

Il dibattito si allarga

In queste ultime settimane il dibattito in merito al futuro della governance turistica della Val di Non si è notevolmente intensificato e soggetti importanti del territorio hanno manifestato la volontà salda di mantenere l’identità e l’autonomia decisionale dell’ambito.

«I sindaci – scrive Lorenzo Paoli - così come il consorzio Melinda, le Casse Rurali e gli operatori del settore ricettivo, hanno riconosciuto il lavoro dell’Apt della Val di Non nella creazione di un prodotto turistico originale e dal potenziale ancora inespresso e, al fine di agevolare il mantenimento di una autonomia dell’Azienda turistica locale, hanno confermato la disponibilità a finanziare l’attività dell’Azienda in modo importante».

Come Rovereto

L’apporto di queste nuove risorse consentirebbe quindi, a partire dal 2021, di privatizzare a tutti gli effetti l’Apt nonesa raggiungendo la quota del 51% di finanziamento privato richiesta dalle normative europee. E c’è un precedente che fa ben sperare. «La deroga ottenuta dall’ambito di Rovereto, un territorio che affine al nostro per quanto riguarda i dati del turismo, ci conferma la possibilità di richiedere anche per la Val di Non il mantenimento di un ambito indipendente e autonomo» - afferma Paoli.

Il grazie a Failoni

Il presidente infine ringrazia l’assessore Failoni per l’attenzione e il tempo che ha sempre dedicato anche alla Valle di Non ed alla varie tematiche sul tappeto e confida che la richiesta ufficiale di indipendenza messa ora sul tavolo con tutte le garanzie economiche del caso possa sfociare in un emendamento condiviso al disegno di legge sul turismo che a breve approderà in consiglio provinciale.















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