MALTEMPO - I FONDI

Maltempo, Fraccaro: altri 200 milioni entro la prossima settimana

La Provincia: le stesse procedure di risarcimento di Moena. Brentonico: danni a malghe e al bosco.

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TRENTO. «Il Governo ha stanziato 53,5 milioni da investire subito. Sono fondi per fronteggiare l'emergenza, dare assistenza alla popolazione, intervenire sulla sicurezza e ripristinare i servizi essenziali. Altri 200 milioni arriveranno entro la fine della prossima settimana e ci saranno altre due fasi di ricognizione per offrire tutto il supporto possibile. A queste risorse vanno poi aggiunti i 2 milioni e mezzo di euro che il M5S verserà in un fondo della Protezione civile, frutto della riduzione degli stipendi dei nostri parlamentari. Un gesto di cui sono orgoglioso». Lo afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia Diretta, Riccardo Fraccaro, che oggi sarà con il vicepremier Luigi Di Maio nel Bellunese e in Val di Sole, nelle zone colpite dal maltempo.

«Con la legge di bilancio - aggiunge - sono stati sbloccati ben 4,2 miliardi per le Regioni da investire sul dissesto idrogeologico, mentre stiamo facendo le necessarie analisi sul ricorso al fondo di solidarietà dell'Ue e dialogando con la Bei per rivalutare i progetti a cui destinare quei fondi. Lo Stato c'è e lo dimostra».

Fraccaro sottolinea come la semplificazione dei processi burocratici sia «una strada assolutamente percorribile» per permettere una ricostruzione più veloce nelle zone colpite dal maltempo. «Credo sia possibile darvi corso nell'ordinanza di nomina del commissario. Pensiamo - aggiunge - anche a misure di sollievo fiscale da inserire nel decreto in materia. Faremo tutto quanto è in nostro potere per consentire a cittadini e imprese di ripartire, di tornare alla normalità il prima possibile».

In merito all'azione del Governo per prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico, Fraccaro ricorda: «Abbiamo restituito le competenze in materia di difesa e messa in sicurezza del suolo al ministero dell'Ambiente». Inoltre, «il Governo destinerà 900 milioni in tre anni a questo scopo, è un nostro impegno concreto». Quanto alla devastazione dei boschi, secondo Fraccaro «i boschi rappresentano uno strumento di prevenzione per i rischi idrogeologici e meritano grande attenzione. Un'ipotesi da vagliare potrebbe essere quella di inserire provvedimenti straordinari nella legge di bilancio».

La Provincia: danni risarciti con le stesse procedure di Moena. La procedura per la compensazione dei danni subiti dai privati e dalle imprese in Trentino a causa del maltempo seguirà - in linea di massima - lo schema applicato dopo l'alluvione a Moena della scorsa estate, con qualche correttivo richiesto dalle categorie economiche per rendere l'intervento più efficace oltre che di facile accesso. Lunedì verrà inoltre convocato il Tavolo del credito per capire come sostenere le imprese sarà anche avviata una raccolta fondi.

Queste le novità principali emerse dall'incontro che si è svolto oggi in Provincia a Trento tra i rappresentanti delle categorie economiche, il presidente, Maurizio Fugatti, ed i dirigenti provinciali Paolo Nicoletti, Stefano De Vigili e Romano Masè.

Fra gli altri temi affrontati anche la gestione dell'ingente quantitativo di legname abbattutto dal maltempo, una quantità pari a 4 volte il prelievo annuo che si realizza sull'intero territorio provinciale. Attenzione è stata posta anche per la prossima apertura della stagione invernale, che troverà il Trentino pronto ad affrontare tutti gli impegni previsti, compreso il passaggio del Giro d'Italia.

«Abbiamo deciso di metterci in ascolto delle vostre impressioni e dei vostri consigli - ha detto il presidente Fugatti - convinti come siamo che sia necessario impostare un metodo di lavoro basato sul dialogo e sul confronto. Quello che possiamo dire, anche se tutt'ora siamo impegnati ad affrontare le conseguenze di un evento più intenso della stessa alluvione del 1966, è che il Trentino ha tenuto, e questo perché negli anni si è insistito nella cura del territorio e nella prevenzione, ed inoltre perché la struttura della Protezione civile ancora una volta è stata all'altezza dell'emergenza. Abbiamo anche fissato delle cifre di massima relative ai danni subiti, pari complessivamente a 250-00 milioni. Il Governo si sta muovendo: se le cifre fossero quelle annunciate ieri non saremmo soddisfatti, ma noi confidiamo che questo sia ovviamente solo l'inizio di un percorso».

Brentonico: danni a malghe e al bosco. Due malghe scoperchiate e il bosco sul Dos de Robiom raso al suolo: l'assessore comunale al turismo, agricoltura e foreste del Comune di Brentonico, Moreno Togni, traccia un bilancio dei danni che la recente ondata di maltempo ha causato sull'altopiano. Ci sono stati danni a malga Postemon ed a malga Pravech de Sora. Al parco di Brentonico, invece, sono stati divelti alcuni alberi secolari e - in generale in tutte le frazioni - si riscontrano danni al patrimonio boschivo oltre che nei parchi e giardini pubblici.

«Rispetto al Dos de Rabion, l'accesso al bosco è al momento interdetto perché pericoloso e pieno di insidie. Fra l'altro, è stata anche abbattuta l'intera linea telefonica che lo percorreva. Lo stesso territorio era appena stato sistemato dopo gli schianti del 6 agosto 2017. La bufera di fine ottobre ha abbattuto gran parte degli alberi, in prevalenza pino nero e larice. Si dovrà iniziare da capo per la sistemazione del bosco ma, soprattutto, bisognerà ripensare al futuro di tutta quell'area, molto frequentata dai brentegani e dove c'erano la passeggiata della salute e il bosco degli gnomi creato dai giovani delle scuole elementari», spiega l'assessore.

Gravi danni anche alle malghe: «Oltre a quelle - spiega ancora Togni - sono state divelte anche le lamiere delle rispettive porcilaie. Al momento si è provveduto a una copertura provvisoria per passare l'inverno, ormai alle porte. Si tratta di 2 delle 9 malghe che il Comune amministra, essendo anch'esse di uso civico. Tutte le malghe, infatti, vengono monticate nel periodo estivo e per questo si dovrà provvedere, appena le condizioni lo permetteranno, alla loro sistemazione contando anche nel contributo della Provincia che, in questi casi, si spera possa intervenire data l'importanza che il sistema malga riveste per l'economia di montagna e il mantenimento del territorio».













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