IL RAPPORTO

Legambiente: la Marmolada potrebbe scomparire in 20 anni

I ghiacciai alpini ridotti del 60% negli ultimi 150 anni



TRENTO. I ghiacciai italiani sono sempre più a rischio per colpa dei cambiamenti climatici: dalla perdita di neve e di ghiaccio alla degradazione del permafrost, viene stimato che la superficie di ghiaccio dell'arco alpino si sia ridotta del 60% negli ultimi 150 anni; con punte soprattutto nelle Alpi Orientali. È questa la fotografia scattata da Legambiente e contenuta nel nuovo rapporto sui ghiacciai alpini 'Carovana dei ghiacciai'. Nelle Alpi Orientali "preoccupa la situazione del ghiacciaio della Marmolada" che in base agli ultimi dati "potrebbe scomparire nell'arco di 15-20 anni".

Secondo l'analisi sui ghiacciai "dalla fine del decennio del 1980 la contrazione dei ghiacciai si è notevolmente accelerata e i delicati equilibri degli ambienti glaciali d'alta quota sono stati sconvolti dal progredire del riscaldamento" globale. Nel settore delle Alpi centrali, monitorato con il contributo del Servizio glaciologico lombardo, "procede incessante da numerosi anni la contrazione delle fronti, particolarmente marcata nel 2018. La contrazione dei ghiacciai lombardi è sottolineata da numerosi apparati che sono scarsamente alimentati o addirittura quasi completamente privi di neve residua". Tra i gruppi montuosi più esposti, "il Gruppo Ortles - Cevedale, il Gruppo Badile - Disgrazia e il Gruppo Bernina e anche il Gruppo Adamello".

Nelle Alpi occidentali sulla base dei censimenti più recenti sono presenti 300 ghiacciai che occupano una superficie complessiva di 160 chilometri quadrati. I ritiri frontali sono di solito "valori a due cifre, ma in alcuni casi possono raggiungere le centinaia di metri (meno 335 metri al Ghiacciaio del Gran Paradiso nel 2019). L'arretramento delle fronti rappresenta solo in parte la drammatica perdita di massa glaciale documentata dai bilanci di massa: il Ghiacciaio del Grand Etrèt (Gran Paradiso) ha perso negli ultimi 20 anni quasi 20 metri di spessore".

Secondo i dati del Comitato glaciologico italiano negli

ultimi 150 anni "i ghiacciai delle Alpi Giulie hanno visto

ridursi il proprio volume del 96% e la propria area dell'82%.

Situazione non buona anche per i ghiacciai delle Alpi

Occidentali e Centrali: sulle prime sono praticamente scomparsi

i ghiacciai delle Alpi Marittime; sulle Alpi Centrali preoccupa

lo stato di salute del grande ghiacciaio dei Forni che, con

un'estensione areale di circa 11 kmq, è il più esteso in Italia

dopo quello dell'Adamello. Il ghiacciaio dei Forni mostra oggi

una fronte appiattita e coperta di detrito, con fenomeni di

collasso e cavità in ghiaccio".

Realizzato in collaborazione con il Comitato glaciologico

italiano (Cgi), il rapporto è stato presentato in un evento

online su Facebook in occasione della Giornata internazionale

della montagna. Un appuntamento in cui Legambiente lancia anche un pacchetto di 12 proposte per affrontare in modo adeguato il pericolo causato dai cambiamenti climatici sulle vette, chiedendo al governo l'approvazione urgente del Piano di

adattamento ai cambiamenti climatici.













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