MOBILITA'

«Prima cosa la qualità della vita. La Trento-Malé va sotto terra» 

Il medico candidato sindaco a Mezzolombardo con la lista Futuro Insieme svela  una delle parti più importanti del suo programma elettorale. Seguono pedonalizzazione del centro storico e ciclabili


Fabrizio Brida


Mezzolombardo. In primis l’interramento della linea ferroviaria della Trento-Malé. E poi la pedonalizzazione del centro storico, con la chiusura al traffico di Corso Mazzini, e la regolamentazione dei parcheggi, una serie di sensi unici, il potenziamento delle piste ciclopedonali.

Sono questi, in sostanza, i temi principali del “Piano di rinnovamento Urbanistico 2020-2025” al quale punta il gruppo Futuro Insieme di Mezzolombardo, che sostiene la candidatura a sindaco del medico Giorgio Devigili.

«Con questo Piano di rinnovamento urbanistico vogliamo dar vita a una pubblica proposta e aprire una discussione sulla futura forma di Mezzolombardo, oggi più che mai cogente anche come opportunità economica e sociale – spiega Devigili –. La proposta chiave del mio programma è l’interramento della linea ferroviaria Trento-Malé che taglia il paese in più punti».

Ogni giorno sono 22 le corse comprese fra le 6.30 e le 21 che transitano a Mezzolombardo, con un tempo medio giornaliero totale di attesa davanti a ogni passaggio a livello chiuso di 66 minuti. Poco più di un’ora.

«L’opera avrebbe una lunghezza di 1.000 metri, costerebbe circa 18 milioni di euro per una durata dei lavori di 2 anni. Un investimento necessario per migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini, restituendo una viabilità fluida e non più frammentata – sostiene il candidato sindaco –. Il mio impegno politico passa proprio per proposte concrete in risposta ai problemi della realtà cittadina».

Le linee di sviluppo definite interpretano una modalità di crescita a impatto ambientale sostenibile e insieme mirano a promuovere una società aperta, collaborativa, favorendo gli scambi sociali, la crescita individuale e la qualità della vita.

«Il tema dell’abitare in una piccola cittadina, dove i rapporti interpersonali si basano sulla scuola, sulla famiglia e sulla partecipazione alle associazioni, deve avere come contesto fisico una serie di servizi e di infrastrutture che favoriscano il dialogo e l’arricchimento culturale – aggiunge Devigili –. Mezzolombardo ha la fortuna di possedere un teatro, un ottimo istituto scolastico, dei giardini pubblici, molte associazioni. Non ha mai trovato però uno spazio civile, pedonale, dove la popolazione possa incontrarsi e confrontarsi, uno spazio qualificato, bello, come può essere bello un centro storico libero da parcheggi, pedonale, ricco di negozi, arredato con panchine e fiori».

Servono quindi scelte forti di rinnovamento. La necessità di mantenere la continuità fisica dell’abitato contrasta infatti con le infrastrutture di collegamento principali: la ferrovia e la strada statale che, per quanto depotenziata dalla galleria, risulta ancora molto frequentata anche per il semplice attraversamento.

L’idea che si accompagna all’interramento della ferrovia è di rimuovere almeno un passaggio a livello e determinare così la continuità dell’asse est-ovest, il collegamento tempestivo (anche per i mezzi di soccorso) e l’effettiva sicurezza della viabilità veicolare e pedonale.

Importante sarebbe poi la ricollocazione dei parcheggi, della loro razionalizzazione e della definizione di alcuni terminal periferici per i veicoli. Il tutto nell’ottica di non trasformare il centro storico in un parcheggio a cielo aperto, ma in un luogo nuovamente destinato ai cittadini.













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