Il bus centro-stazione treni non è utile e costa troppo 

Il servizio sperimentale. L’amministrazione di Lavis ha deciso di non rinnovarlo. Spesso  il mezzo viaggiava vuoto o quasi. Stando ai dati raccolti, il costo annuo a utente è di 1.300 euro


DANIELE ERLER


Lavis. Non sarà rinnovato il sistema di trasporto intracomunale, con una navetta che dal centro di Lavis raggiungeva la stazione dei treni, praticamente al confine con Zambana. L’esperimento è servito per avere una serie di dati a disposizione. L’idea è che i costi siano però eccessivi rispetto al reale utilizzo del servizio. Lo spiega l’assessore Andrea Fabbro: «L’amministrazione comunale ribadisce la ferma volontà di potenziare il collegamento tra il centro e la stazione. Ma la soluzione migliore è quella di proseguire velocemente con la creazione di un collegamento ciclopedonale».

Facciamo un passo indietro. Il servizio sperimentale è stato attivato a metà settembre, per tre mesi. In totale erano previste sei corse, decise sulla base delle varie coincidenze con i treni verso Bolzano o verso Verona. La stazione di cui stiamo parlando è infatti quella delle Ferrovie, da non confondere con quella più vicina della Trento-Malé. Dal centro servono un paio di chilometri, da percorrere fra l’altro a bordo della statale, senza un vero marciapiede. Sulla nuova navetta, ogni giorno sono state effettuate le rilevazioni con risultati molto diversi. A ottobre, per esempio, nella navetta delle 17 e 39 in media ci sono state 0,08 persone. Praticamente sempre vuota, più o meno. Le corse più utilizzate sono state quelle delle 6.43 e delle 7.03, con una media di presenze che va dalle 6 alle 9,6. Ma anche in questo caso c’è un problema. Attraverso le rilevazioni più precise e le interviste agli utenti, si è scoperto che la navetta in questi casi era molto utilizzata dagli studenti. Ma non per raggiungere la stazione dei treni: era un modo per raggiungere, da via Rosmini, la stazione dell’autobus urbano (il 17) sulla nazionale. Riuscendo in questo modo ad “anticipare” l’ingresso dell’autobus in paese, con la speranza di conquistare un posto a sedere. Altri utenti invece hanno iniziato a prendere il treno per raggiungere Trento, perché meno affollato rispetto al 17. In altre parole: anche i dati in cui l’utilizzo è maggiore sarebbero ridotti, se si tenesse conto solo degli utenti che hanno effettivo bisogno di utilizzare la stazione delle Ferrovie.

Tutto questo discorso va rapportato alla spesa. Il servizio sperimentale è costato 165 euro al giorno, quindi complessivamente 11.385 euro. «Stando ai dati raccolti nel corso della sperimentazione – spiega dunque Fabbro – il costo annuo a utente è pari a circa 1.300 euro. Anche ipotizzando un servizio con le sole due corse più utilizzate, il costo annuo a utente sarebbe di circa mille euro. È per questo che la linea sperimentale non sarà dunque riconfermata per il 2020». Facile pensare che la scelta farà comunque discutere. Anche perché l’intera questione era partita da una mozione proposta dalla Lega e approvata dal Consiglio comunale.















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