TIONE

Trattamento illecito di rifiuti a Tione, ditta paga la sanzione

Il titolare era stato denunciato dalla polizia locale della Valle del Chiese. L'impresa ha versato 9750 euro e adempiuto alle prescrizioni: il procedimento sarà così archiviato



TIONE. Chiusa con il pagamento di una sanzione amministrativa di 9750 euro la vicenda che vedeva coinvolta una ditta di Tione di Trento per trattamento illecito di rifiuti. Il legale rappresentante era stato denunciato dalla polizia locale della Valle del Chiese sia per aver esercitato attività di recupero di rifiuti non pericolosi in difformità dalla autorizzazione per quantità e modalità dei rifiuti trattati sia in assenza della prevista autorizzazione per tipologie di rifiuti diversi da quelli consentiti.

La ditta ha usufruito dei benefici della legge (numero 68/2015) che consente di pagare una sanzione amministrativa qualora vengano adempiute le prescrizioni imposte dalla polizia giudiziaria in alternativa al procedimento giudiziario. Verificato infatti il rispetto delle prescrizioni di regolarizzazione, che in questo caso hanno coinciso con la chiusura dell’attività nell’unità operativa di Storo, e accertato l’avvenuto pagamento di 9750 euro, la polizia locale della Valle del Chiese ha trasmesso gli atti che consentiranno all’autorità giudiziaria di archiviare il procedimento.

La vicenda aveva avuto origine nel giugno dell’anno scorso quando, durante una normale controllo del territorio, era stata verificata la presenza in un capannone della zona artigianale di alcune persone intente nel trattamento di rifiuti. I controlli avevano immediatamente consentito di appurare la presenza di tipologie di rifiuti non ricompresi nelle autorizzazioni come anche violazioni sulla normative del lavoro per i quali sono stati informati i competenti uffici provinciali.

Le quantità e le modalità di trattamento dei rifiuti autorizzati violavano inoltre i limiti delle autorizzazioni. Tali violazioni sono sanzionate dall’art. 256 del testo unico dell’ambiente con l'ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; Inoltre veniva anche accertata la mancanza dell’agibilità del capannone con conseguente sanzione a carico del proprietario.













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