Ponti sul Caffaro, la soluzione resta sempre ingarbugliata 

Il vertice in Provincia. Ieri pomeriggio il presidente Fugatti ha incontrato il sindaco di Bagolino e quello di Storo con i rispettivi tecnici. Attesa per il verdetto dei controlli sul vecchio manufatto



Storo. Non c'è pace per i ponti sul torrente Caffaro. In una riunione di ieri a Trento fra tutte le parti interessate è tornata in auge l'idea di proporre la rotonda quadrata asimmetrica riveduta e corretta in modo da rendere scorrevole la circolazione. Incombono però le incognite riguardo ai costi per il nuovo intervento e soprattutto il giudizio dei tecnici della Provincia di Brescia sulla capacità del vecchio ponte di sopportare carichi dato lo stato in cui versa il manufatto del 1906. Se il verdetto fosse, come si teme, da "bollino rosso", potrebbe essere un colpo tremendo per la circolazione degli automezzi fra Trentino e Lombardia.

In piazza Dante

Nel pomeriggio di ieri il presidente della Provincia Autonoma di Trento Fugatti ha ricevuto il sindaco di Bagolino Gianzeno Marca e quello di Storo Luca Turinelli. Erano presenti all'incontro anche tecnici della Provincia di Brescia e di quella di Trento. A quanto è stato possibile ricostruire al Trentino si è discusso della situazione dei ponti sul Caffaro, "collo di bottiglia" per la comunicazione con la Lombardia sul versante occidentale trentino.

A inizio riunione sono state brevemente segnalate le criticità evidenziatesi rispetto all'attuale situazione dei 2 ponti, quello nuovo con angoli di curvatura che rendono difficoltoso il transito ai mezzi pesanti e quello vecchio ormai logoro ed eroso dalla ruggine dopo oltre un secolo di servizio.

La nuova idea

Accantonata in breve tempo l'opzione suggerita settimane fa proprio al Trentino dal sindaco Marca di gestire il transito dei veicoli tramite il vecchio ponte dopo averlo ristrutturato e allargato, relegando quello nuovo alla sola viabilità secondaria, i rappresentanti del Comune di Bagolino hanno avanzato a quelli della Provincia di Trento una nuova idea con tanto di schizzo preliminare per rendere finalmente funzionale l'idea della "rotonda quadrata asimmetrica". La proposta prevedrebbe di abbattere e rifare il vecchio ponte allargandolo, nel contempo mettendo mano agli angoli di curvatura con quello nuovo in modo tale da rendere possibile il transito degli autoarticolati senza eccessivi intoppi.

Le perplessità

Da parte della Provincia di Trento è stata presa nota, ma a quanto risulta rimangono aperte alcune questioni di non facile soluzione. La prima riguarderebbe le modalità di gestione del traffico in fase di abbattimento e ricostruzione del vecchio ponte. Come permettere ai veicoli di transitare? L'ipotesi più probabile sarebbe l'apertura del nuovo ponte a senso unico alternato con tutti i rallentamenti del caso, senza parlare della già menzionata difficoltà per i mezzi pesanti ad ingaggiare le curve imposte dal viadotto. La seconda, non meno importante, riguarda i costi. Il nuovo ponte sul Caffaro è costato 3,8 milioni di euro alle casse pubbliche ma non funziona bene e non è mai stato aperto. Quanto costerebbe un nuovo intervento? A occhio e croce non poco e viene da chiedersi cosa direbbe la Corte dei Conti di fronte ad un nuovo esborso dopo che l'opera è stata completata nel 2017. Infine, e qui c'è il problema forse più grosso, bisogna chiedersi se il ponte vecchio, che a oggi sostiene da solo tutto il traffico che passa sullo snodo, presenti caratteristiche di rischio per chi vi transita. Sulla questione è intervenuta la Provincia di Brescia coi suoi tecnici, i quali a breve esprimeranno il loro verdetto. Se il vecchio ponte sul Caffaro ricevesse il temuto "bollino rosso" è probabile non potrebbe più transitarci sopra nessun tipo di mezzo pesante. Un risultato catastrofico per l'economia locale, con tutti i camion della zona impossibilitati a passare da Regione a Regione.

La riunione si è interrotta proprio su quest'ultimo interrogativo, rinviando ogni decisione ad un nuovo incontro da svolgere dati alla mano. A fronte dei fatti però a oggi la situazione dei ponti sul Caffaro più che una uno svincolo, ancorché asimmetrico, appare proprio come un vicolo cieco.

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