«Idro, situazione critica Osservatorio per il lago» 

Bondone, il Ministro dell’Ambiente Galletti risponde al deputato Fraccaro (M5S) «Fosforo e azoto nei limiti, ma carichi significativi di nutrienti sversati in acqua»



BONDONE. «Le acque del lago d'Idro? In situazione critica». Lo ha affermato il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti rispondendo ad un interrogazione del deputato Riccardo Fraccaro. A destare preoccupazione, scarichi di pescicolture ed allevamenti zootecnici. Facendo riferimento allo studio "Indagini ecologiche sul lago d'Idro" realizzato fra il 2010 e il 2012 dal dipartimento di bioscienze dell'università di Parma, Fraccaro aveva ricordato come esso segnalasse vari problemi delle acque del lago d'Idro e suggerisse di sottoporle a controlli permanenti. Il deputato aveva quindi chiesto se il Governo ne fosse informato e se fosse disponibile a promuovere l'inserimento del lago d'Idro nella rete di monitoraggio Lter-Italia.

Nella sua risposta il Ministro Galletti rincarava la dose. Lo studio sul lago d'Idro del 2010-2012, precisava il Ministro, era stato seguito dal monitoraggio delle acque del lago e dei fiumi tributari per il 2013 e il 2014, e i risultati non erano migliorati: «L'approfondimento di alcuni aspetti legati alle pressioni maggiormente gravanti sul lago- scrive Galletti - ha confermato la situazione critica già evidenziata nello studio precedente. Viene fatto, altresì, presente che con particolare riferimento alle verifiche sulle attività di acquacoltura, sono stati valutati i dati di monitoraggio allo scarico delle due attività presenti sul territorio regionale, dai quali non sono mai emersi superamenti dei limiti di concentrazione allo scarico imposti dalle autorizzazioni provinciali. Tuttavia, benché le concentrazioni di azoto e fosforo negli scarichi rispettino i limiti tabellari, gli elevati volumi scaricati determinano comunque carichi significativi di nutrienti sversati nei tributari o nel lago».

Ma il problema non sarebbero solo le pescicolture: «Oltre che dalle azioni sugli impianti di acquacoltura - prosegue Galletti - la riduzione dell'immissione di nutrienti passa anche dal controllo delle fonti diffuse (soprattutto agricole) e di quelle puntuali, per lo più di origine civile. A tale proposito si evidenzia che il bacino drenante al lago d'Idro risulta complessivamente di 617 chilometri quadrati; circa il 66 per cento del territorio è in provincia di Trento e il restante 34 per cento in territorio lombardo. Relativamente ai reflui zootecnici, dai bilanci effettuati dallo studio sopra citato, emerge come circa 56 tonnellate di fosforo all'anno e 311 tonnellate di azoto all'anno sono in eccesso rispetto al fabbisogno delle colture e formano un pool latente nel suolo».

Minore l'impatto dei reflui civili, stimato in 12 tonnellate di fosforo e in 82 tonnellate di azoto l'anno. Quanto all'inserimento del lago d'Idro nella rete Lter-Italia il Ministro Galletti sottolineava che esso dovrebbe essere proposto da un ente di ricerca mentre su iniziativa degli enti locali sarebbe possibile istituire un osservatorio del lago. (s.m.)

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