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Dopo tre anni i “batedùr de bore” sono tornati nelle vie di Storo

Il rito legato alla Via Crucis tre anni fa era stato “limitato” alla chiesa per il maltempo e poi era stato cancellato per il Covid. Ieri è tornato 



STORO. Tre anni fa a Storo il rito della Via Crucis, causa il maltempo, era stato ridimensionato e adattato all’interno della chiesa mentre nel 2020 e 2021 la funzione era saltata a causa le restrizioni dovute al coronavirus.

Ieri, 15 aprile, invece, il rito, animato dal suono della tambela e dal battito delle bore che unisce devozione, tradizione e che vede coinvolte più realtà di paese, è stato rispettato. E in tanti vi hanno assistito. 

“Noi veniamo da Porte di Rendena e della Via Crucis di Storo ne avevamo sentito solo parlare. Comunque merita di essere vissuta dal vivo per comprendere lo spirito e la suggestione “ dicono i Valentini.

La processione, animata da batedùr de bore, confratelli, componenti la Società Merecana, da una grande croce, dalla statua della Madonna nonché dalla corale parrocchiale e dai tanti gusci di lumaca appiccicati lungo i muri ha coinvolto, con ruoli e mansioni diverse, oltre 200 giovani storesi

“C’è stata partecipazione e coloro che erano impegnati lungo le 12 stazioni hanno reso uno spaccato reale di Passione e Calvario“ commenta con comprensibile soddisfazione l’insegnante e assessora comunale Mariella Bonomini che assieme a Davide Gelmini sono da sempre ispiratori e registi dell’iniziativa.

Lungo il percorso anche le donne della elemosineria che con tanta discrezione raccoglievano quanto la gente dava per far fronte alle spese.

“Questo antico rito ,recuperato nel 2003 dopo una interruzione durata una settantina d’anni per scelta dell’allora parroco don Luigi Colmano e del podestà – ricorda l’insegnante Giovanni Zontini parlando con più colleghi - ha comunque origini storiche e molto probabilmente affonda le proprie radici ancora nell’epoca pre cristiana. Su la base di testimonianze dei più anziani sembra che fino alla seconda guerra mondiale ognuna delle contrade in cui era diviso il paese si organizzava con accuratezza all’evento “. Una volta tornati in chiesa ancora canti e benedizione da parte dell’arciprete don Andrea Fava mentre sul sagrato i batedùr tornavano a scandire i battidi su le due bore. La gente assiste, partecipa, ringrazia e applaude. A.P. (foto Valentina Grassi)













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