«Antenna? Fuori dall’abitato di Fiavé» 

Affollato incontro pubblico organizzato dal sindaco Zambotti per fare chiarezza sui rischi dei campi elettromagnetici


di Riccardo Riccadonna


FIAVÉ. “L’antenna fuori dagli abitati”. È la sintesi della serata informativa avvenuta martedì sera al teatro parrocchiale affollato a Fiavé. I cittadini hanno chiesto all’amministrazione comunale che l’antenna di telefonia Wind deve essere messa fuori dai centri abitati. La condivisione è giunta al termine di un incontro mai così partecipato, convocato dal sindaco Angelo Zambotti in materia di campi elettromagnetici. La preoccupazione è dovuta al fatto che dell’elettromagnetismo se ne sa allo stato attuale troppo poco e la pubblica opinione fiavetana si dimostra molto attenta alla questione. D’altronde la stessa Amministrazione intende tutelare fino in fondo la salute pubblica grazie al confronto con enti e tecnici qualificati circa l’impatto ambientale.

Relatori l’ingegner Giancarlo Anderle e la dottoressa Laura Toniutti del Servizio Autorizzazioni e Valutazioni ambientali (SAVA) della Provincia e la dottoressa Monica Marani dell’Azienda provinciale servizi sanitari. Toniutti affronta il tema dei rischi possibili da radiazioni, spiegando che non sembra accertato che l’esposizione all’elettromagnetismo sia nocivo in assoluto alla salute: tra le sostanze che potrebbero essere cancerogeniche «l’elettromagnetismo è pari a cetriolo, aloe, ginkgo biloba. Da non paragonare comunque alla nocività del telefonino che si porta agli orecchi!»

Giancarlo Anderle precisa i termini legali della normativa statale e in parte provinciale in materia di antenne, mentre Monica Marani svolge un discorso procedurale, l’iter nei tre passaggi, tutela paesaggio, salute e norme edilizie.

Molto partecipato il dibattito. Dopo l’esordio della rappresentante del Comitato, prende la parola il dottor Gianni Gentilini, dell’associazione medici per l’Ambiente ISDE, per contrapporre una serie di dati sulle ricadute negative per salute e possibili malattie non solo cancerogene. L’avvocato Maurizio Tosadori complimentandosi della disponibilità del Comune a studiare la possibilità di posizionare l’antenna fuori dall’abitato, sostiene l’impatto dell’elettromagnetismo: in base al detto di Paracelso “è la dose che fa il veleno”, è il soggetto che fa la differenza, e questo soggetto sono gli abitanti, fra cui i minori col diritto al massimo di tutela. La conclusione dopo altri interventi spetta al sindaco Zambotti, che sostiene la proposta di localizzare l’antenna fuori dagli abitati.

La petizione. All’inizio per il Comitato promotore “Fuori dall’abitato di Fiavé”, Gianna Dipré, illustra la petizione, firmata da centinaia di persone: «Come potete vedere dalla raccolta delle firme dei cittadini del Comune di Fiavé la questione della posa dell’antenna/ripetitore è molto sentita e con varie motivazioni, le principali sono le seguenti: l’inquinamento che produrrà sia a livello di onde elettromagnetiche che acustico; l’impatto ambientale-paesaggistico; il deprezzamento degli immobili. Crediamo vivamente che tra i compiti dell’Amministrazione comunale spicchi principalmente quello della salvaguardia della salute pubblica e del benessere dei propri cittadini, ma anche di tutte quelle persone che frequentano e frequenteranno il nostro Paese come turisti e villeggianti, che come si è visto negli anni scelgono Fiavé come residenza stabile».

Sul tema il sindaco Zambotti spiega: «Sottolineo per l’ennesima volta che non c’era mai stata una volontà precisa dell’amministrazione di collocare l’antenna in un posto piuttosto che in un altro, nelle prossime settimane ci impegneremo quindi a trovare la miglior soluzione tenendo conto anche delle volontà espressa da larga parte della comunità». Infine, sulla richiesta di installare un ripetitore/antenna fuori dall’abitato, il sindaco sottoscriverebbe la petizione: «Per questo garantisco il massimo impegno a trovare la locazione ideale di tale antenna in uno spazio pubblico per evitare di lasciare il tutto in mani private».













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