Una cerva sbranata da cani tra le case di Bellamonte 

L’allarme. Un branco di lupi mai avrebbe consumato la preda tra le case: sul corpo manca poi  il tipico segno del morso al collo. Da scartare anche l’azione di animali minori come la volpe


Gilberto Bonani


Bellamonte. Una femmina adulta di cervo, forse gravida, è stata ritrovata sbranata ieri mattina tra le case dell’abitato. Sul corpo evidenti tracce di predazione da parte di cani domestici. Manca infatti il segno del morso al collo, tipico dei lupi, che bloccano la preda puntando ai grossi vasi sanguigni che alimentano il cervello. Inoltre un branco di lupi mai avrebbe consumato la preda tra le case. Inoltre avrebbero cercato di spostare la carcassa fuori dall’abitato per divorarla quasi completamente. Da scartare anche l’azione di animali minori, come la volpe, constatando i danni arrecati al corpo dell’animale.

«Secondo la nostra ricostruzione – spiega Claudio Groff del Servizio Foreste della Provincia - l’animale selvatico, inseguito da almeno un cane, ha colpito sulla fiancata un’auto di passaggio e successivamente è stato predato. Abbiamo la testimonianza dell’automobilista e le condizioni della carcassa firmano l’azione da parte di uno o più cani. Purtroppo non si tratta del primo caso. Non abbiamo statistiche in merito ma da tempo rammentiamo ai proprietari, anche con sanzioni, che i cani vanno tenuti sotto controllo. In inverno la fauna selvatica affronta un contesto ambientale difficile, caratterizzato da ridotta quantità di cibo e con la necessità di consumare maggiore energia per muoversi su terreno innevato. È più facile quindi per cani domestici colpire».

Eventi simili sono da correlare anche alla continua ascesa della popolazione dei cervi, come ha sottolineato in un recente incontro l’ispettore forestale Maurizio Poli. «Nel 2019 – ha detto – è stata stimata la presenza in Fiemme e Fassa di 1439 cervidi (983 in Fiemme e 456 in Fassa). Il dato va collegato al numero di investimenti stradali, nettamente in crescita. Nello scorso anno, nelle nostre due valli, 108 capi sono stati uccisi da auto, 51 cervi e 54 caprioli. Studiando l’andamento nel tempo, se nel 2000 la popolazione di ungulati era composta da 66% di caprioli e 33% da cervi, ora le due specie si equivalgono numericamente».

Ci sono anche dati sulla consistenza dei lupi nelle due valli. È stata verificata la presenza di due branchi di predatori, uno in bassa valle di Fiemme e l’altro tra Fassa e le province di Belluno e Bolzano. I lupi sono molto mobili e astutamente cambiano territorio per non incidere troppo nella stessa zona mettendo in allarme gli animali e l’uomo. Nell’ultimo anno le predazioni provocate dal lupo sono nettamente in calo (in Fiemme e Fassa solo quattro) a cui si sommano altre tre dovute a cani domestici. Un fenomeno che deve richiamare l’attenzione e la responsabilità dei possessori di cani.

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