Tra fiori e piante officinali in cambio di vitto e alloggio 

Turismo green. L’azienda agricola fassana Fiores di Nadia Pitto ripropone anche quest’anno il soggiorno gratuito a persone di tutto il mondo in cambio d’aiuto: «E faccio esercizio di inglese»


Elisa Salvi


San giovanni. Rachel e Heleen dall’Olanda, Sabine da Hong Kong, Marco dall’Italia, Charlie dalla Gran Bretagna, George dall’Australia, Sophie dalla Francia. Sono alcuni fra i dieci giovani (tra i 23 e i 37 anni) arrivati, tra fine giugno e settembre 2018, a San Giovanni all’azienda agricola Fiores di Nadia Pitto, per lavorare tra fiori e piante officinali in cambio di vitto e alloggio. E alcuni di loro faranno il bis quest’estate. Tutto questo grazie a Wwoof, movimento nato nel Regno Unito negli anni Settanta che ha inventato i primi soggiorni nelle fattorie biologiche in cambio d’aiuto.

Wwoof e il mondo web

Con l’avvento del web e una mobilità sempre più semplice Wwoof è cresciuto e sono tante le persone nel mondo che utilizzano questa risorsa per viaggiare. Non solo, cambiando spesso “ufficio all’aria aperta”, s’imparano lingue e culture nuove e si trascorrono periodi a contatto con la natura, tra i prodotti di aziende biologiche. «Le prime ad arrivare - spiega Nadia Pitto - sono state due ragazze olandesi, poi è stata la volta di Sabine da Hong Kong, dell’inglese Charlie a cui ci siamo davvero affezionati, George dall’Australia, alcuni ragazzi italiani (da Marche e Lombardia) e per ultima c’è stata la francese Sophie». WWoof è stata una bella scoperta per Nadia che, soprattutto nei mesi estivi, tra pulizia dei campi e raccolto di fiori e foglie con cui realizza tisane, sciroppi e prodotti cosmetici ha bisogno di molta manodopera.

Esercizi di inglese

«I ragazzi lavoravano con me mezza giornata, di solito al mattino. Dopo il pranzo erano liberi di riposarsi o di perlustrare la valle. Oltre a una risorsa nei campi mi hanno permesso un fantastico esercizio dell’inglese, specie Charlie e George, tanto che anche i miei figli hanno cominciato a masticarlo con scioltezza». Le persone ospitate (per una media di un paio di settimane) si sono rivelate buone collaboratrici, perciò Nadia da giugno ripeterà l’esperienza. «Marco lavorerà con me per tutta l’estate, mentre George sarà di nuovo ospite per alcune settimane, assieme ad altri che sto selezionando. Mi sono iscritta a Wwoof Italia (ce ne sono in molti Paesi) a primavera 2018 (al costo di 35 euro; tariffa sia per le aziende sia per i lavoratori) e, poiché la collocazione sulle Dolomiti attira l’attenzione, ricevo diverse richieste. Dalla presentazione si intuisce chi ha davvero interesse a fare un’esperienza lavorativa oltre che di viaggio e cultura».

Scambio equo

Significativo anche il fatto che Wwoof assicuri un rapporto alla luce del sole: «Chi collabora è assicurato e il patto garantisce uno scambio equo. Anche per questo è arricchente sia per chi arriva, sia per chi ospita». C’è chi sceglie quest’avventura anche in momenti di transizione della vita: «Heleen, ad esempio, aveva appena lasciato il lavoro in Olanda ed è arrivata qui per staccare la spina. Lei e Rachel sono partite felicissime e i loro post sui social, durante la permanenza, sono stati tutti postivi». Un modo alternativo di promuovere il territorio, grazie a chi sceglie di lavorare per viaggiare.

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