Pista ciclabile a Predazzo,  il progetto così com’è non va

PREDAZZO. Erano decenni che una seduta del consiglio comunale di Predazzo non finiva quasi alle 2 del mattino. È accaduto ieri notte con la raffica di interrogazioni, mozioni e interpellanze...


Francesco Morandini


PREDAZZO. Erano decenni che una seduta del consiglio comunale di Predazzo non finiva quasi alle 2 del mattino. È accaduto ieri notte con la raffica di interrogazioni, mozioni e interpellanze presentate dalle minoranze e in una sala consiliare occupata quasi interamente dai consiglieri che per tre volte hanno “preso fiato” per “dare aria” all’aula e sanificarla. La preoccupazione per gli effetti della seconda ondata del Covid è infatti palpabile, come ha confermato in apertura la sindaca Maria Bosin: «Nella conferenza dei sindaci c’è molta preoccupazione anche perché il risultato dei test rapidi non viene conteggiato e la situazione in val di Fiemme sta peggiorando. Speriamo per la casa di riposo». La seduta è stata trasmessa anche in streaming per evitare assembramenti, ma con risultati deludenti a causa dell’audio che a tratti non ha consentito di comprendere appieno i contenuti degli interventi di alcuni consiglieri, nonostante il presidente Lucio Dellasega, puntuale nel gestire la seduta anche online, avesse raccomandato la massima attenzione.

Un confronto intenso, costruttivo, mai polemico ha caratterizzato la discussione sulla mozione di Igor Gilmozzi, riguardante il completamento della pista ciclabile, che ha occupato buona parte della “prima serata”. Gilmozzi e 4 consiglieri di minoranza chiedevano che la giunta si attivasse presso gli uffici provinciali per modificare il progetto della ciclabile, tenuto conto di alcune criticità come l’attraversamento di via Fiamme Gialle e il tratto lungo via Morandini per via degli espropri a privati, i pericoli degli accessi lungo via Fiamme Gialle, e chiedere una variante che attraversasse la SS 48 con un sottopasso all’altezza del ponte del Gazo e corresse lungo l’Avisio. Ne è uscita una discussione sulla diffusione del cicloturismo, sull’opportunità (sottolineata dall’assessore Facchini) di far entrare i ciclisti in paese, diversa da quella di Leandro Morandini, sulle difficoltà di mettere in discussione ciò che era stato faticosamente concordato con la Pat in varie conferenze dei servizi. Dopo una sospensione per concordare una diversa formulazione della mozione, si è giunti all’accordo di rivederla e approvarla entro novembre, chiedendo alla Pat di valutare la possibilità di pedonalizzare il tratto dalla SS 48 a via Degregorio, posto che la conduzione delle bici a mano è già prevista per l’attraversamento della statale, un eventuale rialzo dello stesso attraversamento non gradito però al Servizio strade e una nuova soluzione per l’accesso al paese da nord (ora piuttosto complicato) su cui sono tutti d’accordo. Perplessità nella maggioranza per il sottopasso sia per i costi (da 300 a 500 mila euro) sia per l’allontanamento della ciclabile dal paese. Se ne riparlerà.

Nella prima serata è stata data risposta a interrogazioni e interpellanze e approvata, pur mutilata al solo dispositivo di poche righe, la mozione sulla metanizzazione di Bellamonte presentata da Dino Degaudenz che impegna la giunta a non eseguire i lavori nei mesi di luglio e agosto. In “seconda serata”, dopo l’approvazione degli indirizzi per la nomina dei rappresentanti del Comune in enti e istituzioni, si è proceduto alle consuete nomine e alle elezioni delle commissioni che caratterizzano l’avvio di ogni consigliatura.













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