Moena, arriva il maltempo ansia per il rio Costalunga 

La ferita non rimarginata. Le “ferite” della bomba d’acqua dello scorso anno sono state ricucite dalla buona volontà dei residenti, ma resta la criticità rappresentata dal torrente


Gilberto Bonani


Moena. Il 2018 è stato un anno particolarmente sfortunato per Moena. Prima l’alluvione del luglio e poi la tempesta Vaia con gli ingenti danni a una parte dei boschi comunali e della Magnifica Comunità. Le ferite della bomba d’acqua estiva sono state prontamente rimarginate con una risposta corale della popolazione ma rimane traccia dell’evento nel centralissimo ponte stradale, causa principale dell’esondazione del rio Costalunga.

Cavi sospesi e preoccupazioni

Residenti e turisti si chiedono se gli amministratori, locali e provinciali, tengano in dovuta considerazione il pericolo costituito da quel ponte che attraversa il corso d’acqua a poco più di un metro dal letto del torrente. Segno dell’oblio l’ammasso disordinato di cavi di varia natura, tra cui anche quelli del collegamento internet, legati in maniera provvisoria al palo dell’illuminazione. Non è solo un problema estetico, ma sostanziale. In previsione del brutto tempo e delle possibili nevicate, quel groviglio instabile di fili può collassare creando delle fastidiose interruzioni che poi richiederanno ore, giorni di attesa per il ripristino.

I lavori di sistemazione

Il Servizio Bacini Montani dopo l’alluvione ha eseguito lavori di sistemazione in vicinanza dell’Hotel Cavalletto e in strada de Molign, per il crollo improvviso dell’argine. Mezzi pesanti hanno provveduto anche a svuotare dai detriti la briglia filtrante in località Pala da Rif. Confluenza da “paura”

Purtroppo la zona di confluenza con l’Avisio, il tratto più pericoloso del corso d’acqua, non è stato oggetto ancora di intervento. Per ora non si sa nulla sul futuro del ponte presente nella parte terminale del corso d’acqua, il vero ostacolo quando aumenta la portata del torrente. I progettisti stanno valutando le varie soluzioni per superare la criticità. Da una parte c’è la difficoltà di abbassare l’alveo (cementificato) per la presenza di sottoservizi, come la rete fognaria, e la quota del vicino torrente Costalunga. Una ipotesi più volte ventilata è quello di sostituire l’attuale ponte con uno montato su martinetti, quindi sollevabile in caso di crescita del livello dell’acqua. Qualunque sia la soluzione e i tempi necessari per intervenire, un buon segnale per la popolazione sarebbe quello di sistemare in maniera decorosa l’ammasso dei cavi che attraversa il torrente.

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