Mobilità alternativa  Ganz: «Il piano è fallito» 

L’architetto smentisce la procuradora. «Nessuna delle opere previste per migliorare  la percorribilità della Val di Fassa è stata realizzata». Testor: «Presto si lavorerà alla ciclabile»


Gilberto Bonani


Moena. «A distanza di cinque anni è del tutto evidente che il Piano della mobilità alternativa della Valle di Fassa è fallito visto che nessuna delle opere previste per migliorare la percorribilità della Valle o l’uso alternativo del nostro territorio è stato realizzato». Lo afferma senza tentennamenti l’architetto Carlo Ganz, da molti anni professionista sul territorio ma anche con un passato di amministratore pubblico. Il 26 ottobre del 2015 la Provincia aveva approvato il Piano Stralcio relativo alla mobilità nella Comunità della Valle di Fassa con un accordo firmato tra il Comun general (Procuradora Cristina Donei) e l’allora presidente Ugo Rossi. L’obiettivo era di fissare delle priorità negli interventi urbanistici sulla viabilità della valle, tema particolarmente sentito e urgente da risolvere. Il Piano stralcio della valle di Fassa prevedeva numerose infrastrutture tra le quali circonvallazioni (non realizzate), la sistemazione della strada di Fedaia (solo in parte affrontata), il completamento del percorso ciclopedonale in Fassa (non realizzato), il collegamento funiviario tra Pera e il Bufaure (non realizzato), e il collegamento Moena-Valbona (non realizzato ma in attesa del bando europeo per la costruzione). Per l’abitato di Moena si prevedevano anche una serie di parcheggi da costruire in vicinanza del campo sportivo e a monte dell’abitato in località Longea.

«Per quanto riguarda Moena - commenta Carlo Ganz - non è stato completato né creato alcun percorso ciclo-pedonale, non sono stati costruiti i parcheggi al “campo sportivo” né a “Longea”. Non è mai decollato quanto contemplato nel progetto comunale Moena 2010-2025 per una mobilità alternativa ed ecosostenibile né programmata la stesura di un Piano di trasporto pubblico locale tra Soraga e Moena; tutte opere propedeutiche a uno studio di fattibilità dell’impianto Moena -Valbona».

La visione “realistica” di Carlo Ganz, interpellato sull’impianto Moena-Valbona, poco si concilia con le dichiarazioni “ottimistiche” della procuradora Elena Testor rilasciate all’agenzia giornalistica Opinione. La procuradora, sottolineando il filo diretto con il governo provinciale, intende concludere i progetti valligiani per cui si è spesa in questi cinque anni. «Si tratta – afferma - di interventi importanti, a cominciare dall’approvazione del piano stralcio per la Val di Fassa, messo a punto dall’amministrazione precedente, ma che senza la deliberazione della giunta provinciale sarebbe rimasto sulla carta. Tra queste c’è anche la conclusione della pista ciclabile, per cui sono state predisposte risorse e progettazione e quanto prima dovrebbero partire i lavori».

Sulla mobilità Testor ricorda come siano state vagliate soluzioni e proposte, dal treno di Transdolomites agli impianti a fune. «Risposta contingente è stata l’implementazione del trasporto pubblico, mentre si ragiona sulla realizzazione di corsie preferenziali. Ma va incoraggiato, tra i residenti e gli ospiti, un minor uso delle auto a vantaggio della vivibilità e dell’ambiente».















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