il fatto

Folle corsa in moto nel centro di Predazzo: centauro con la targa piegata fugge ma le telecamere lo incastrano

I carabinieri desistono dall’inseguimento per non mettere in pericolo i pedoni. Decisivi i filmati. Al giovane multa di 838 euro, fermo amministrativo del veicolo e ritiro della patente



CAVALESE. La pubblicazione sui social di alcuni video, che riprendevano spericolate evoluzioni di motociclette nei centri abitati della Val di Fiemme, hanno portato le pattuglie dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Cavalese ha rivolgere le attenzioni su questo pericoloso fenomeno. Particolarità di queste motociclette immortalate dalle riprese erano le targhe piegate al fine di renderle irrilevabili.

In questo contesto, nel primo pomeriggio del 18 settembre nel corso di un normale servizio nel centro di Predazzo, il conducente di una motocicletta alla vista della pattuglia del Nucleo radiomobile ed all’ordine di fermarsi per un controllo, si dava alla fuga. I carabinieri inseguivano la moto, anch’essa con targa piegata, che fuggiva mettendo a serio repentaglio l’incolumità degli utenti con condotta di guida pericolosa a causa dell’elevata velocità e delle manovre spericolate. Dopo qualche minuto i militari desistevano nell’inseguimento per non mettere a rischio utenti della strada e pedoni.

Nel contempo, da una veloce analisi dei filmati di video sorveglianza comunale, abbinata alla conoscenza del territorio, i militari riuscivano ad individuare il giovane, raggiungendolo presso la sua abitazione dove gli venivano contestate tutta una serie di infrazioni al Codice della Strada per un ammontare di 838 euro con fermo amministrativo della motocicletta e ritiro della patente. La bravata è costata al giovane indisciplinato anche una denuncia penale per resistenza a Pubblico Ufficiale.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: 200 grammi di farina al giorno

Il pane si vende con la tessera: i giornali protestano e reclamano l’aumento della razione della polenta. Il Trentino comincia a sentire la fame. Il limite massimo giornaliere di 200 grammi di farina, stabilito dal governo centrale e per i quali le donne si mettono in coda ai magazzini comunali, rischia di mettere in ginocchio le famiglie, che proprio nella polenta hanno la principale fonte di nutrimento.