Alle aste di legname finora venduti 9.500 metri cubi 

La sessione forestale a Cavalese. Vaia ne ha abbattuti 39 mila. Da appaltare ce ne sono ancora 25 mila. Allarme fauna selvatica: nel 2019 sulle strade uccisi 54 caprioli e 51 cervi


Luciano Chinetti


Cavalese. Trentanovemila i metri cubi abbattuti dalla tempesta Vaia nel comune di Cavalese, 25 mila i metri cubi già appaltati, di cui 9.500 già andati all’asta, 25 mila metri cubi invece sono ancora da appaltare. Di 900 mila euro sono state finora le spese di fatturazione su 1 milione e 300 mila che il Comune prevede di incassare dalla vendita complessiva del legname abbattuto. E a fine gennaio conta di incassare altri 400 mila euro con le ultime aste di vendita. Per ora sono rimasti invenduti solo due lotti. Sono i dati più significativi illustrati dal sindaco di Cavalese Silvano Welponer nel corso della sessione forestale tenuta ieri mattina in municipio.

Il Comune tutto sommato è riuscito a spuntare cifre abbastanza interessanti: tra i 65 e i 68 euro a metro cubo per i topi da sega più belli, 60 euro a metro cubo per quelli di qualità inferiore e 130 a metro cubo per il cirmo.

Alla sessione forestale, a fianco del sindaco Welponer, al vicesindaco Silvano Seber e al responsabile del Distretto forestale dottor Bruno Crosignani, hanno preso parte numerosi componenti del mondo agricolo tra cui Angelo Degiampietro, presidente della società Malghe & Pascoli di Cavalese, Alberto Nones presidente dell’Associazione allevatori caprini e l’agricoltore Carlo Dellafior. Presenti anche l’ex maresciallo della Forestale Paolo Vaia, l’ex assessore alle foreste del Comune Piero Delladio e il consigliere comunale Beppe Pontrelli.

La discussione si è incentrata, anche con qualche contrasto, sull’interpretazione della legge sull’agricoltura, sull’utilizzo del letame per la concimazione della zona pascoliva di Salanzada tra il sindaco Welponer, il responsabile delle foreste Crosignani e il responsabile del servizio agricoltura di Fiemme e Fassa Gianfranco Varesco. L’obiettivo del dopo Vaia ora, al di là del recupero del legname, riguarda il problema del ripopolamento con nuove piantine. Lavoro, ha riferito il dottor Crosignani, che dovrebbe iniziare già nel corso dell’estate.

La seconda parte della sessione ha riguardato invece la fauna selvatica, argomento illustrato nei dettagli dall’ispettore della Forestale Maurizio Poli. Gli abbattimenti nella sezione cacciatori di Cavalese 2019 sono: 17 cervi, 9 caprioli, 5 camosci e 2 forcelli. Molto consistente la presenza del cervo in Fiemme e Fassa: 1.412 in Fiemme e 684 in Fassa. I caprioli censiti sono stati 347 in Fiemme e 239 in Fassa. Sono comparsi anche i cinghiali, uno del peso di 105 kg abbattuto nel comune di Valfloriana il 14 settembre, e uno a Piera nei pressi di Tesero del peso di 81 kg abbattuto il 25 novembre. Molti animali sono morti investiti sulle strade da automezzi. Secondo l’ispettore Poli bisognerebbe far qualcosa per ridurre la velocità delle autovetture. In Fiemme e Fassa sono stati investiti 54 caprioli e 51 cervi. Le due valli dell’Avisio purtroppo ora devono fare anche i conti con il lupo, che si è insediato in forma stabile con due branchi, uno in val di Fassa un altro in val di Fiemme.















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