Natura

E' a Pietralba il melo più “alto” d’Europa: ha 100 anni

Davanti alla pianta sostò a lungo anche Papa Giovanni Paolo I. Adesso i frati usano il raccolto per fare frutta cotta oppure per preparare un gustosissimo succo 


Ezio Danieli


PIETRALBA. Dicono che sia “il melo più alto d’Europa” quello che sta davanti all’albergo Pietralba. Difficile dimostrarlo, perché non esiste da nessuna parte un censimento delle piante di mele in tutta Europa e tanto meno viene catalogata l’altezza a cui queste sono cresciute.

Certo è però che non risulta facile trovare una pianta di mele che a oltre 1500 metri di altezza (Pietralba è a 1520 metri sul livello del mare) vive e produce fiori e frutti ogni anno. Non produce frutti molto gustosi, perché non arrivano a maturare. Infatti alle prime nevicate, le mele cresciute durante l’anno non sono ancora mature e cadono tutte a terra inesorabilmente, anche se ancora acerbe.

Ma pure l’anno scorso il melo di Pietralba ha prodotto almeno 100 mele. Quando ai primi di novembre sono cadute aterra insieme con le foglie, i frati del convento sono andati a raccoglierle e le hanno usate per fare frutta cotta, buona da mangiare, o per ottenerne un discreto succo di mele.

Anche quando sia nato questo melo è difficile da stabilire, perché non esiste un catalogo con l’età degli alberi. Ma nell’archivio storico di Pietralba ci sono foto degli anni Venti che mostrano un bell’alberello davanti all’albergo (lo storico Gasthof Weissenstein), nel punto esatto dove ora c’è il grande melo, che è cresciuto nei decenni e che anche quest’anno in maggio è tornato a fiorire florido e prosperoso. Da quelle foto si suppone che esso sia nato nei primi anni Venti, che quindi quest’anno compia 100 anni.

Il melo di Pietralba non è una pianta qualsiasi, come le molte piante che si trovano intorno al celebre santuario mariano. Esso è certamente “l’albero dell’incontro”, cioè il punto d’incontro e di relax per i molti ospiti e visitatori di Pietralba. Lì migliaia e migliaia di pellegrini al santuario hanno consumato il loro frugale pranzo al sacco.

Intorno a quell’albero, molti gruppi si sono soffermati per discutere e riflettere come anticamente si faceva intorno ai grandi alberi del paese.

Lì molto clienti in villeggiatura nell’albergo (denominati “i pietralbini”) si sono seduti anche solo per leggere il giornale; lì le donne ospiti di Pietralba hanno trascorso innumerevoli pomeriggi per raccontarsi le loro storie, sferruzzando o imbastendo piccoli lavori femminili.

Lì si sedeva volentieri anche Albino Luciani, assiduo ospite di Pietralba, divenuto poi Papa Giovanni Paolo I e che il prossimo settembre verrà proclamato Beato. Non ci sarà nessuna cerimonia per l'occasione ma c'è il vecchio melo che ricorda la presenza di quello che sarebbe diventato poi Papa.













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