Mobilità

Auto e moto sui passi, ora i divieti sono possibili 

Nel decreto Infrastrutture inserita la base giuridica per chiusure e limitazioni orarie. Pressing degli ambientalisti: «Dall’estate blocco dalle 10 alle 15»



BOLZANO. Adesso c’è la base giuridica per decretare limitazioni al traffico sui passi dolomitici. E tutto grazie alla tutela dell’Unesco.

Per anni a Palazzo Widmann si è detto, «il codice della strada non lo consente». Ora è arrivata la modifica al codice. Un articolo ad hoc è entrato nella legge di conversione del decreto Infrastrutture. Il testo è stato approvato alla Camera e arriverà blindato al Senato per la votazione definitiva. L’operazione rappresenta un successo della Svp. «Ci abbiamo lavorato tanto», rivendica l’assessore Daniel Alfreider, che ammette «non ce l’avremmo fatta senza la collaborazione del deputato Manfred Schullian».

In base all’articolo che modifica il codice della strada, l'ente proprietario della strada può «stabilire obblighi, divieti e limitazioni di carattere temporaneo o permanente per ciascuna strada o tratto di essa, o per determinate categorie di utenti, in relazione alle esigenze della circolazione o alle caratteristiche strutturali delle strade, con particolare riguardo a quelle che attraversano siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco)».

Gli ambientalisti non aspettavano altro. Klauspeter Dissinger, presidente del Dachverband für Natur und Umweltschutz, ha scritto una lettera aperta ad Alfreider e al presidente Arno Kompatscher.

Si parta subito, scrive Dissinger. Già dall’estate venga previsto lo stop al traffico sui passi, «inaccettabile per l'uomo e per la natura», attraverso lo strumento delle fasce orarie. Gli ambientalisti propongono la chiusura dei passi dalle ore 10 alle 15, garantendo il transito ai mezzi pubblici e ai titolari di autorizzazione, come residenti, pendolari e fornitori. «Adesso veramente non si può più rimandare. La legge c’è, venga applicata. Gli attuali livelli di inquinamento e rumore sulle strade di montagna non sono più tollerabili».

Alfreider gela le attese: «Non voglio illudere nessuno e mi stupisco dei metodi del Dachverband für Natur und Umweltschutz. Con Cai e Avs c’è un ottimo clima di collaborazione. Allora lo ribadisco: sono felice di avere ottenuto la base giuridica, ma ci muoveremo passo dopo passo. E senza un lavoro di squadra con Trentino e Veneto non otterremo nulla».

In una lettera di risposta a Dissinger, Alfreider conferma l’obiettivo di contenimento del traffico individuale sui passi dolomitici, ma chiarisce che i provvedimenti andranno calibrati in dialogo con tutto il territorio interessato: «Non vogliamo spostare il problema nei paesi che si trovano sotto i passi».













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