Clima

In alta quota neve esaurita: «Estate difficile per i ghiacciai»

Lo zero termico a 5 mila metri ha accelerato lo scioglimento della neve. L’ufficio idrologia: «Riserve idriche per ora garantite» (foto, Vedrette di Ries)



BOLZANO. In Alto Adige, la situazione idrica di inizio luglio è per ora sotto controllo, ma il quadro complessivo, soprattutto per quanto riguarda i ghiacciai, è tutt’altro che rassicurante. A fare il punto è Roberto Dinale, direttore dell’ufficio provinciale Idrologia, idrografia, dighe e glaciologia: «Le risorse idriche attualmente sono nella norma o leggermente inferiori. Le piogge autunnali sono state scarse, ma nei primi sei mesi del 2025 abbiamo registrato precipitazioni superiori alla media, in alcuni casi anche del 75%, come a Vipiteno».

Tuttavia, questi eventi piovosi non hanno contribuito ad arricchire le riserve sotterranee: i temporali, spiega Dinale, tendono a defluire rapidamente, senza tempo per infiltrarsi nel sottosuolo. E se la pioggia è aumentata, lo stesso non si può dire per la neve. Durante l’inverno il limite delle nevicate è stato spesso di 500 metri più alto del normale, riducendo notevolmente l’accumulo nevoso utile ai ghiacciai.

«Abbiamo avuto più acqua nei fiumi – prosegue Dinale – ma poca neve, e quella che c’era ormai è quasi del tutto sciolta. Rimane solo sulle aree glaciali più elevate». A preoccupare sono anche le temperature: nei primi sei mesi dell’anno sono state di 1,5-2 gradi oltre la media, con un giugno che ha registrato punte di +3 gradi. Lo zero termico, in alcune giornate, ha raggiunto i 5000 metri, accelerando la fusione della neve residua.

Il risultato? Una situazione dei ghiacciai già ora critica, paragonabile a quella negativa del 2023, anche se non estrema come nel disastroso 2022. «Le prospettive – afferma Dinale – sono di un’estate difficile per i ghiacciai, con forte ablazione e possibile insorgenza di piccoli dissesti legati all’aumento della circolazione idrica nei ghiacciai scoperti».

Sul fronte delle riserve idriche, la situazione resta per il momento sotto controllo: l’acqua per uso potabile non manca e nemmeno sono previsti problemi imminenti. Per quanto riguarda i bacini idroelettrici, invece, si segnala una capacità di stoccaggio leggermente sotto la media, anche a causa dell’incidente occorso alla diga di Zoccolo, attualmente svuotata. «Una gestione attenta degli altri impianti ha in parte compensato – precisa Dinale – ma il quadro resta da monitorare».

La vera incognita, conclude, è l’estate: se dovessero verificarsi ondate di calore prolungate, potrebbero emergere problemi locali, come già accaduto negli anni passati.













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