Mobilità

Trasporto pubblico a Trento, i sindacati chiedono più personale, corsie preferenziali e semafori intelligenti

Cgil, Cisl e Uil commentano il rinnovo dell'affidamento a Trentino Trasporti esprimento perplessità sul sistema a chiamata (si teme un maggior ricorso agli affidamenti privati) e mettono in luce altre criticità da affrontare



TRENTO. I sindacati sono soddisfatti del rinnovo dell'affidamento del trasporto pubblico urbano di Trento a Trentino Trasporti e condividono in buona parte le priorità di amministrazione comunale e società. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa mettono però in guardia sul sistema a chiamata.

"Sulla carta è sicuramente una sperimentazione interessante", spiegano in una nota i segretari provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa, Franco Pinna, Massimo Mazzurana, Nicola Petrolli e Paolo Saltori.

"Un sistema di questo tipo, però, sarà coperto, gioco forza, da un maggior ricorso agli affidamenti privati. Richiede infatti un'elevata flessibilità organizzativa che Trentino trasporti non può garantire, essendo anche in difficoltà con la gestione delle linee ordinarie. Ma estendere al privato è una scelta che ci vede nettamente contrari".

In particolare le sigle sindacali chiariscono che la spinta sulla mobilità sostenibile deve passare da un rafforzamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di frequenze, puntualità e collegamenti.

"Ben venga l'impegno alla definizione di nuovi tracciati coerenti con la Trento futura, ma oggi la priorità è far funzionare bene quanto c'è. Per questo servono corsie preferenziali e semafori intelligenti. Su entrambi gli aspetti siamo ancora in ritardo".

C'è poi il nodo del personale, sottolineano i sindacati, che in queste settimane sono impegnati in un confronto con Trentino Trasporti per il rinnovo del contratto integrativo scaduto nel dicembre 2023.

"Immaginare un potenziamento del servizio è auspicabile, ma si fanno i conti senza l'oste. Oggi sull'urbano manca personale e chi c'è vorrebbe spostarsi. Fare l'autista non è più attrattivo perché si guadagna poco, i turni sono poco conciliabili con la vita privata e tante volte non si lavora in sicurezza".

Un altro tema è quello della sicurezza, affrontato in occasione di una riunione che si è svolta questa mattina con il commissario del Governo e che vede coinvolti anche la Provincia, Trentino trasporti e le forze dell'ordine.













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