Mottarone, il gup chiede una nuova formulazione dei capi di imputazione
Sulla coesistenza di dolo e colpa, contestata dai pm, nel reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. La difesa di Leitner: "Abbiamo ottime argomentazioni per essere esonerati da ogni responsabilità"
VERBANIA. Sono ancora i capi d'imputazione formulati dalla procura di Verbania a tenere banco nel corso dell'udienza preliminare del processo per l'incidente della funivia del Mottarone, costato la vita a 14 passeggeri nel maggio di quattro anni fa.
Il gup Gianni Macchioni ha ordinato alla procura di riformulare i capi d'imputazione, in particolare per il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, contestato dai pm sia in forma dolosa, sia colposa.
La prima udienza preliminare era stata celebrata lo scorso anno, tra gennaio e ottobre, e si era conclusa con la restituzione del fascicolo alla procura, al termine di un braccio di ferro tra il giudice Rosa Maria Fornelli e i pm sui capi d'imputazione.
Nelle scorse settimane, la procura di Verbania ha chiesto il processo per cinque imputati: il titolare di Ferrovie del Mottarone Luigi Nerini, il direttore d'esercizio Enrico Perocchio, il caposervizio Gabriele Tadini, oltre a Martin Leitner, consigliere delegato della società altoatesina Leitner incaricata della manutenzione dell'impianto, e a Peter Rabanser, responsabile del customer service della stessa azienda.
Sono accusati, a vario titolo, di disastro colposo, di omicidio plurimo colposo, di lesioni colpose, di attentato alla sicurezza dei trasporti e di attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dal disastro. Perocchio e Tadini sono accusati anche di falso per non aver annotato episodi anomali avvenuti nelle settimane precedenti l'incidente, come l'accavallamento della fune traente, due mesi prima della tragedia, e i ripetuti episodi di perdita di pressione del circuito idraulico della cabina poi precipitata.
Con la nuova chiusura indagini, arrivata a marzo, sono usciti di scena il presidente del cda di Leitner, Anton Seeber, e le due società, Leitner e Ferrovie del Mottarone. I pm, nel riformulare le accuse, hanno infatti escluso l'ipotesi di reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e le aggravanti legate alle violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, arrivando così alla richiesta di archiviazione per le due società, in precedenza accusate di illeciti amministrativi.
La difesa
"Valuteremo, ma ora siamo meglio assestati". E' il commento dell'avvocato Andrea Da Prato, difensore di Enrico Perocchio ai giornalisti che gli hanno domandato dell'eventualità di una richiesta di patteggiamento del suo assistito. Una strada alla quale non guarda invece il pool difensivo di Leitner. L'avvocato Federico Cecconi, difensore dei vertici della società altoatesina, ribadisce: "Siamo convinti di avere ottime argomentazioni per ottenere un provvedimento esonerativo di ogni responsabilità fin da adesso".
(foto Ansa)